Maxi sequestro a Volturara Irpina: distrutti undici quintali di canapa light

Carabinieri

Carabinieri (Instagram) IrpiniaPost.it

Maxi sequestro in Irpinia: undici quintali di canapa light distrutti sul posto dopo le analisi dell’ASL che hanno rivelato contaminazioni.

Un controllo di routine si è trasformato in un sequestro record.

In un’azienda agricola dell’Irpinia, i Carabinieri hanno scoperto un quantitativo imponente di canapa light, apparentemente legale ma non priva di sorprese.

Le verifiche, partite da semplici controlli amministrativi, hanno condotto a un epilogo inatteso.

Cosa può trasformare una coltivazione perfettamente in regola in un caso di sequestro e distruzione immediata? La risposta arriva dai laboratori dell’ASL di Avellino.

Controlli mirati e sequestro record di canapa light

A Volturara Irpina, piccolo comune della provincia di Avellino, i Carabinieri della locale stazione hanno effettuato un intervento mirato in un’azienda agricola specializzata nella coltivazione di canapa sativa, meglio conosciuta come marijuana light. Durante i controlli, sono stati sequestrati ben undici quintali di prodotto, un quantitativo imponente che ha immediatamente attirato l’attenzione delle autorità competenti.

La canapa, destinata principalmente a usi cosmetici, florovivaistici e alimentari, rientrava perfettamente nei limiti di legge in termini di principio attivo THC, inferiore allo 0,6%. Un dato che, almeno in apparenza, avrebbe dovuto garantire la piena legalità della produzione. Tuttavia, le analisi successive hanno rivelato una realtà ben diversa, aprendo un nuovo fronte di preoccupazione sulla sicurezza delle filiere agricole.

Canapa light
Canapa light (Canva) IrpiniaPost.it

Contaminazione microbiologica e distruzione del raccolto

I risultati dei campionamenti, condotti dall’Ufficio di igiene alimentare della ASL di Avellino, hanno evidenziato la presenza di agenti microbiologici nella canapa sequestrata. Nonostante la conformità ai limiti di THC, la contaminazione ha reso l’intero raccolto inutilizzabile. Il valore economico stimato, superiore ai 300 mila euro, è andato così completamente perduto. Le prime ipotesi indicano che la contaminazione sia avvenuta durante la fase di conservazione, probabilmente in locali non conformi agli standard igienico-sanitari previsti dalla normativa. Per evitare rischi ambientali o di dispersione, la marijuana light è stata distrutta direttamente sul posto, attraverso spandimento a terra e successiva aratura del terreno. L’intervento, oltre a salvaguardare la salute pubblica, riaccende il dibattito sulla necessità di controlli più rigorosi e strutture di stoccaggio adeguate anche per la canapa legale, un settore in costante espansione in Italia e non privo di insidie nascoste.

L’episodio di Volturara Irpina mette in evidenza come la filiera della canapa light necessiti di rigidi controlli e ambienti idonei alla conservazione. Questa pratica di sicurezza deve essere seguita per tutti i tipi di coltivazione e prodotto. La coltivazione della canapa light o medica, è un settore in crescita. Ma si rivela ancora fragile sotto certi aspetti, per tale ragione la cura dei dettagli può fare la differenza tra opportunità economica e perdita totale di un intero raccolto.