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‘Montevergine, scrigno dei tesori recuperati dai Carabinieri’

“Uno scrigno all’interno di un altro scrigno”. Cosìl’Abate di Montevergine, Riccardo Luca Guariglia, ha definito la mostra inaugurata questa mattina al Museo Abbaziale di Montevergine, “Fede e devozione nell’arte minore dimenticata. Tesori di culto recuperati dai Carabinieri”. Fede e valore artistico nelle opere liturgiche che vanno dal Seicento ai giorni nostri.“Grazie alla Procura di Isernia –ha proseguito l’Abate -,Montevergine diventa un deposito giudiziario per tutte quelle opere rubate e ritrovate dai carabinieri e mai richieste dai legittimi proprietari. E che possono finalmente riacquistare il loro valore artistico e religioso”. 130 opere che il nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli ha rinvenutodurante quella che il direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della CEI, don Valerio Pennasso, ha definito“un’operazione innovativa ed eccezionale. Perché unisce chi lavora per la tutela del patrimonio e chi esercita un governo dal punto di vista della legalità, restituendo un patrimonio dalle evidenti origini ecclesiastiche che viene ora ospitato nel luogo adatto. E soprattutto viene messo a disposizione della comunità che può non solo ammirarlo, ma riconoscere delle opere ad essa sottratte da perdite e furti”. Un’indagine che ha particolarmente colpito il Procuratore della Repubblica di Isernia Paolo Albano, che si è detto“emozionato per come è iniziata e proseguita l’operazione, nata proprio da un piccolo furto di oggetti di culto in una chiesa di un paesino vicino Isernia. L’indagine si è allargata poi sul tutto il territorio nazionale e le perquisizioni effettuate in ben due anni hanno permesso ai Carabinieri di recuperare un vero e proprio tesoro dal valore immenso. Da ricordareuna pala d’altare rubata in Belgio 30 anni fa”. L’importanza e il valore di tali opere è stato sottolineato anche dal comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, Fabrizio Parrulli:“Oggetti dell’arte minore, ma molto belli ed importanti e con un grande valore dal punto di vista religioso. Verranno custoditi nel Santuario di Montevergine e mostrati al pubblico, tra questi ci sono ostensori risalenti anche al XV secolo e calici di grande valore storico. Questa mostra è stata allestita anche per dare possibilità di individuare i proprietari legittimi di queste opere che devono continuare a vivere e non solo essere esposte”. Presente alla conferenza di inaugurazione ancheil Prefetto di Avellino, Maria Tirone, che ha ringraziato i Carabinieri per“l’elevatissima qualificazione che hanno raggiunto recuperando opere d’arte in tutto il mondo. La conservazione del patrimonio artistico– ha poi aggiunto –non ha solo valore economico, ma soprattutto storico e culturale e bisogna investire sempre più nella cultura di un territorio. Questa iniziativa avvicina il cittadino alla bellezza delle opere d’arte, anche quelle di minore importanza ma comunque di grande fascino. Creando, così, ulteriore conoscenza”.

Redazione IrpiniaPost

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