Morte Ciampi, il Tribunale di Milano ringrazia gli avvocati dell’Alta Irpinia

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“A nome di tutti i magistrati e del personale amministrativo del Tribunale di Milano, La ringrazio molto per la forte solidarietà che il Centro Studi Diritto Societario e Fallimentare ALTA IRPINIA ha voluto esprimerci”. Così il presidente del Tribunale lombardo, Roberto Bichi, risponde alla lettera inviata dall’avvocato Raffaele Capasso a commento dei tragici fatti di giovedì scorso, quando a perdere la vita è stato anche il giudice Ferdinando Ciampi di Fontanarosa.Di seguito il testo integrale della missiva degli avvocati altirpini, che in un passaggio sottolineano come l’incolumità “non è solo questione di sistemi di sicurezza, ma di coesione, rispetto e considerazione per il valore che rappresenta il Tribunale, casa della giustizia, dove si esercita una funzione essenziale dello Stato democratico”. L’Associazione di Diritto Societario e Fallimentare ALTA IRPINIA, esprime vicinanza e solidarietà a tutte le vittime e alle loro famiglie, per il vile gesto consumatosi presso il Tribunale di Milano.Non manca di rilevare che la contingenza di grave crisi economica che ha colpito i settori produttivi, nonché una diffusa disinformazione, alimenta sfiducia verso gli Organi Giudiziari e i loro coadiutori, quali Avvocati, Commercialisti e Professionisti in genere, sovente chiamati a svolgere delicate funzioni pubbliche, proprio nelle procedure concorsuali.Va rimarcato che queste ultime sono il terminale di una fase economica che gli operatori giudiziari sono chiamati a gestire nei limiti di legge e nella loro più stretta osservanza e che nell’esercizio della loro funzioni hanno bisogno di solidarietà, mentre spesso si trovano ad essere individuati ingiustamente quali causa della crisi dell’impresa o del suo perdurare.E’ il tempo di riaffermare la verità e di dire con forza che i problemi della giustizia non si risolvono con riforme a costo zero o che di fatto mirano ad impedire l’accesso alla giustizia.Più efficienza e tempi certi, chiedono concreta attenzione istituzionale, investimenti e soprattutto solidarietà verso l’operatore giudiziario, qualunque esso sia, Magistrato, Avvocato, e di ogni altro professionista e soggetto coinvolto nelle procedure giudiziali.La loro incolumità non è solo questione di sistemi di sicurezza, ma di coesione, rispetto e considerazione per il valore che rappresenta il Tribunale, casa della giustizia, dove si esercita una funzione essenziale dello Stato democratico.Non possiamo non rimarcare che per affermare lo Stato, a cadere è stato anche un Magistrato, un Giudice Delegato, le cui radici sono irpine e come tutti gli irpini, legato alla sua terra, facendovi ritorno e conservando legami veri e profondi, dandovi lustro con lo studio ed il lavoro – come sovente gli irpini sanno fare – sempre con tenacia, fermezza e coraggio.Salutiamo il Giudice Ferdinando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e tutte le altre persone coinvolte nel folle gesto nelle aule di giustizia; a loro diciamo grazie, per aver ricordato a tutti che lo Stato vive con la quotidianità del lavoro silente e che eroi si è sempre.