Paternopoli: Heres porta i vini, l’Irpinia offre anche salumi e formaggi

Immagine non disponibile

Diciamoci la verità, slogan come “L’Irpinia incontra…” iniziano a diventare noiosi e ripetitivi. Come se noi fossimo selvaggi in cerca di civiltà! Ma questa volta non si può fare a meno di sussurrare “L’Irpinia ha incontrato l’Europa del vino e viceversa”. Noi lo sussurriamo soltanto, parlando di un evento promozional-degustativo che si è tenuto nelle cantine Fonzone di Paternopoli. Immerse nel verde in una nuova struttura all’avanguardia, le cantine hanno ospitato i vini di Heres. Questa è una società con sede a Firenze che si rivolge alle aziende produttrici di vino di alta qualità. “Rappresentiamo per tutto il territorio nazionale vini di piccole e medie aziende con l’intento di offrire un portafoglio prodotti di alto profilo”, dicono i toscani. Cantine Fonzone Una festa di bottiglie provenienti da varie regioni italiane (Piemonte, Toscana, Umbria, Sicilia, Campania). E da varie nazioni. C’era l’Austria che un po’ ti aspetti, ma che stupisce sempre coi suoi bianchi “minerali” di altissimo livello. Oppure la Francia rappresentata da due Champagne. E sempre la Francia con la Borgogna in grande spolvero. La bellezza della giornata di Paternopoli. Molti dei produttori erano qui, a diffondere culture e derivati di colture. L’Irpinia era presente con il vino dei padroni di casa. E con un pokerissimo di produttori di formaggi e salumi che hanno “intrattenuto” toscani, austriaci, napoletani e locali fino a esaurimento scorte. L’Azienda agricola Mara Savoia di Roccabascerana. L’Agriturismo Forgione di Rocca San Felice. L’Azienda agricola D’Amato Grazia. E ancora “l’impiccato” dei fratelli Garofano di Trevico e l’azienda Valenzio di Calitri, col suo prosciutto irresistibile. Un evento per addetti ai lavori, certo. Ma una vetrina importante. “Scusate, ma una volta arrivati a Salerno quanto ci mettiamo per arrivare a Calitri?”, chiedevano i vertici di Heres ai Valenzio. “Non vi preoccupate, vi veniamo a prendere noi”, la risposta. Una risposta che è la riprova della voglia di emergere dei piccoli produttori di qualità. E delle distanze che spesso internet non può colmare. Il vino può essere un collante, forse quello principale per queste terre. Ma solo unendo più fattori si crea questo turismo enogastronomico che purtroppo esiste in giornate del genere e in poche altre. A costo di ripeterci, c’è bisogno di darsi una mossa anche e soprattutto nei comuni e tra i privati senza aspettare i finanziamenti pubblici. E parliamo di cartellonistica, promozione, enoteche. Nella bellezza indiscutibile del territorio di Paternopoli, poco prima della splendida cantina Fonzone, non è il massimo imbattersi in un cartello con la scritta “Vino”. Pennarello su carta. Ok, scusate lo sfogo… Le campagne di Paternopoli Ah, giusto per la precisione. L’appuntamento si chiamava With (Wine Italy Tour Heres) e ha visto protagoniste anche le delegazioni Ais. Piccola anticipazione: a settembre riparte in Irpinia il corso Onaf per assaggiatori di formaggi. E visto che abbiamo iniziato con uno stupido slogan, chiudiamo con un altro anche peggiore. L’Europa ha incontrato un’oasi di Europa anche in Irpinia…