Popolo e Territorio attacca Caldoro: ‘Ha ritrovato la strada dell’Irpinia?’

L’associazione “Popolo e territorio” commenta la manifestazione tenutasi ieri ad Avellino dal titolo “Forza Italia in Irpinia. Ricostruire il centrodestra in provincia” cui ha preso parte, tra gli altri, l’ex presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Di seguito la nota: “L’Associazione Popolo e Territorioritiene di poter affrontare le questioni che, in merito, emergono già da tempo; e, con proficuo spirito di apertura e confronto,oltrepassando gli attuali cespugli e le sparute fughe in avanti verso le Politiche del 2023, di essere, oggi, se non l’unica ma sicuramente tra le poche, a sollevare questioni e a contribuire alle riflessioni,partendo dal Territorio, tra la gente, i cittadini e gli elettori. Lo fa,nei fatti, con giusta causa e pertinente cognizione di quanto; essendo stata la stessa Associazione, con le firme raccolte e consegnate, determinante alla presentazione della Lista “Irpinia Protagonista”, nel merito delle ultime Elezioni provinciali. Non meno perché, rammentandolo, l’Associazione Popolo e Territorio,con la lista contraddistinta con il proprio simbolo, ha contribuito, nell’ambito del Centrodestra, alle scorse Elezioni regionali; ove, qui, il risultato ottenuto, in considerazione ed al pari delle altre forze di coalizione, lo si può considerare, inopinabilmente,abbastanza soddisfacente. Pertanto, al riguardo, seppur disponibili ad essere parte attenta ed integrante di questa “annunciata ricostruzione”, non ci si può, però, esimere, proprio per tali premesse, dall’evidenziare “talune questioni che appaiono contorte e non favorevoli” allo spirito di cui, conpresunta ritrovata volontà, ci si ammanta, oggi qui, e da più parti. Innanzitutto ci si chiede il perché della scelta di fare taleiniziativa promossa dauna sola forza della coalizioneed inun ambito anche troppo ristrettocome quello della sala del Circolo della Stampa; e non, invece, presso un più ampio auditorium, con la partecipazione più diffusa sia dellabaseche deiriferimentidel Centrodestra locale,compreso il neo eletto Consigliere provinciale, vista la strategica importanza dell’Ente Provincia nel quadro del PNRR. Ove ci sono, proprio nel Centrodestra irpino,precipui riferimenti nei vari attuali Ministeri, come in quello delMinistroMara Carfagna; ma che, inopportunamente, in questa manifestazione, mancano proprio come e tra i protagonisti. Sul PNRR, l’Associazione, ribadisce, come già in altre occasioni, di proporsi non solo come “utile sentinella del Territorio”, ma, anche e soprattutto, come “strumento di ascolto e proposte del Popolo”. Non si può, in effetti, negare la fondamentale importanza delle progettualità e dei flussi economici che saranno garantiti dal PNRR, a disposizione dell’intero Territorio, e per i quali la gestione politica è e sarà rilevante. Dunque, quale miglior occasione di questa per ricostruire il Territorio, la Politica, le Comunità della Provincia? Nell’auspicio forte, anche se poco convinto, che ciò avvenga, questa volta, conprotagonisti radicati sul Territorio e legittimati da essoche non provengano, dunque, “dalle lontane stanze di Roma o, peggio ancor, da quelle esclusivamente salernitane”; che non siano, quindi, nuovamente,figli e nipoti,amiche o fidanzate variee, che, l’Irpinia non sia, come da tempo ormai inesorabile succede, svenduta o barattata:la solita terra, scarna e non considerata, ma comunque utile alla conquista! Poi ci si chiede,non tanto ironicamente, a proposito di “ricostruzioni”, con una domanda diretta: “vi fareste ricostruire casa dallo stesso Ingegnere e dalla stessa Ditta che ne hanno causato la caduta?” La presenza, oggi, delgià PresidenteCaldoro,evanescente capo dell’Opposizione regionale ed ancor più evanescente in termini di presenza sui territori, lascia tutti stupiti e pone un’altra domanda, forse qui un po’ più ironica: “avrà forse, finalmente, ritrovato il Suo navigatore satellitare e ricalcolato il tragitto per Avellino?” Ove in Irpinia, infatti, se ne erano, da tempo, perse le tracce; maturando l’idea di uno smarrimento definitivo e di un definitivo disinteresse per questa parte di Campania. Si richiama, concludendo, costoro, “ingegneri ditte e manovalanze varie”, prima di proporsi, proporre e progettare “nuovi modelli di ricostruzione”, di assumersi le dovute responsabilità dell’attuale stato di cose, di trarne le congrue considerazioni e, non meno, di “confrontarsi con la base direttamente sul territorio”; ove è e rimane indispensabile lalegittimazionedi quest’ultimo, quale unico se nonil più importante strumento per ripartire davvero e ricostruire”.