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‘Potere al popolo’ si presenta ad Avellino: ‘Daremo voce agli esclusi’

“Ricostruire un’unione delle persone che sono rimaste fuori da ogni gioco. Dal lavoro, dalle istituzioni, dalla vita insomma. Perché parte della politica di tutto il Paese, non solo dell’Irpinia, non ha più voce”. Queste le parole con cui ha esordito Tommaso del coordinamento No Triv irpino in occasione dell’assemblea del movimento nazionale “Potere al Popolo”. Questo pomeriggio al Tilt di Avellino, uno dei luoghi di maggiore aggregazione della città, si è parlato appunto di ritrovarsi, di stare insieme per riscattarsi in una provincia e più in generale in un’Italia che, secondo i giovani del movimento, ha tolto voce a buona parte della popolazione.  “Ci stiamo ricostruendo al fianco della chiamata dell’Opg Je so pazzo – ha proseguito Tommaso -, per riuscire a sdoganare le conflittualità dei vari territori italiani e i problemi che ci sono in questa provincia, dal lavoro all’ambiente, alla desertificazione. Ad Avellino vediamo familiari e amici che sono costretti ad abbandonarci. “Potere al Popolo” è una speranza per noi stessi, per rivederci e stare insieme, condividendo le difficoltà che abbiamo in comune”. Il movimento sta costruendo una lista popolare per le prossime politiche e i criteri di scelta dei candidati saranno esposti alla prossima assemblea del 17 dicembre a Roma, come ha spiegato Francesca, appartenente all’ex Opg. “Sicuramente, nel momento in cui si cerca di ridare centralità ai territori,le candidature saranno scelte nelle varie assemblee territoriali che si stanno tenendo in tutta Italia. Perché solo chi vive un territorio e ne conosce problematiche ed eventuali soluzioni, può esserne il portavoce” Il movimento nasce dall’unione di comitati, associazioni, centri sociali, partiti e sindacati. “La nostra priorità è dare voce agli esclusi dalla politica, a chi ha subito negli ultimi anni la crisi e ha scontato la mancanza di una risposta unitaria a tutti i problemi – ha proseguito Francesca. Vogliamo creare reti solidali con le varie pratiche mutualistiche che abbiamo messo insieme, e che le diverse esperienze di resistenza presenti possano riprendere voce”. Dunque due le basi dalle quali ripartire, “il mutualismo, che comprende attività sociali e politiche che rimettono insieme le persone e le rendono consapevoli di ciò che stiamo vivendo, e il controllo popolare dal basso, per fermare gli sprechi pubblici e il ramificarsi della corruzione all’interno delle istituzioni”. Tra i punti del programma, innanzitutto il lavoro e la scuola. Ancora Tommaso ha dichiarato “pensiamo alle nuove politiche sulla scuola, come l’alternanza scuola-lavoro che racchiude l’idea delle politiche nazionali sull’istruzione. Ci stanno portando ad accettare il lavoro gratuito e dinamiche malate. Ci affacciamo ad un mercato del lavoro disastroso, costretti ad accettare condizioni lavorative assurde, partendo dalla legge Biagi con i voucher, fino alle leggi farlocche degli ultimi mesi. Il lavoro non ha più una dignità. Il diritto-dovere di lavorare oggi che valore può avere se i giovani non riescono più ad autodeterminarsi?”. Un interrogativo al quale “Potere al Popolo” vuole rispondere proponendo  unnuovo modello di scuola. “Scuole e università – ha ripreso Francesca – stanno diventando sempre più delle aziende a servizio dei privati, anziché mettere in conto le esigenze degli studenti. Per cui noi ci batteremo affinché le scuole ritornino ad essere presidio di confronto e di decisione degli studenti, che possono riprendere parola e non sottostare alle solite logiche che ci stanno affossando. I problemi strutturali, la Buona Scuola, sono frutto di un pensiero che porta sempre più la scuola ad allontanarsi da quello che dovrebbe essere, e cioè un luogo di formazione dal quale tutti devono uscire con le stesse capacità di affrontare il mondo”. “La forza dal basso parte sicuramente dai giovani che vogliono cambiare l’attuale situazione, ma c’è un riscontro positivo, nelle assemblee che si stanno tenendo in tutta Italia, da parte di persone di qualsiasi età. Il nostro è un movimento eterogeneo che mette insieme giovani e meno giovani, e vuole essere un’alternativa ai partiti che in questo momento ci governano e che non hanno messo in atto nessun cambiamento rispetto a ciò che stiamo vivendo”. comments

Redazione IrpiniaPost

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