A Conza della Campania si rimuovono i prefabbricati contenenti amianto a ridosso del lago. E’ di pochi giorni fa la determina con la quale il Comune dà ufficialmente il via alla procedura per l’affidamento dei lavori di demolizione e smaltimento di una ventina di strutture che, in seguito ad analisi eseguite negli anni scorsi, risultano contenere la pericolosa sostanza. Nelle sole coperture, è il caso dei depositi e dei locali per attività artigianali, o pure nelle pareti.
I lavori interesseranno quindi la sponda destra dell’invaso artificiale, dove già nel 2013 era iniziata la fase di smontaggio senza però arrivare a compimento. A poche centinaia di metri ci sono le fabbriche dell’area industriale Asi. Dall’altra parte della strada, l’Ofantina, in rapida successione si trovano il quartiere in legno (anche qui si tratta di prefabbricati) e l’area Pip popolatasi più di recente ospitando varie attività, anche un night.
Nel dopo terremoto la zona prese il nome di insediamento provvisorio. La seconda o terza Conza, a seconda di come si intendono contare le ormai multiple vite del paese. La Conza antica e pre-sisma, la Conza dei prefabbricati e il centro abitato di nuova costruzione. Nell’insediamento provvisorio, che tanto provvisorio poi non è stato, a 40 anni dal terremoto finalmente si riprocede alla rimozione di alloggi e piazzole.
“Per noi è un’ottima notizia l’avvio della fase di gara – dice Annarita Masini, presidente del comitato Terrae compsanae che da qualche anno si interessa delle vicende ambientali del paese -. Quello della bonifica dell’area era un impegno preso da questa amministrazione in campagna elettorale, non possiamo non essere soddisfatti, anche se l’ultima parola la diremo a lavori completati. C’è da parte nostra molta curiosità su come quello spazio liberato verrà utilizzato”.
Già, perché a vederla così, transitando lungo l’Ofantina, l’area è un pugno negli occhi di chi ammira il paesaggio attorno al lago. Materassi a vista e rotoballe, coperture sfondate e negli anni anche più di un episodio di incendio. Ripulita e spianata, urbanizzata con del verde e con qualche servizio in più, quell’insieme di strade informi e avvolte dal degrado, ma dai nomi suggestivi (viale della rinascita, via dei volontari, viale Scotellaro) potrebbe invece diventare un punto panoramico sul lago.
Del resto, ci sono già un bar gestito da giovani del posto e una fermata dei bus. Acquisterebbe poi un tono diverso pure il villaggio turistico dirimpetto, affidato dal 2012 per 29 anni alla cooperativa di Andretta “Nuovi orizzonti”. Per poco più di 16mila euro l’anno, i gestori dell’area dispongono delle casette di legno tutti i fine settimana per affittarli a visitatori perlopiù partenopei, sfruttando pure il progetto “Sentieri in Campania”.
Il Comune beneficia di un finanziamento regionale ad hoc, circa 200mila euro la spesa totale. “Speriamo bastino a rimuovere tutto, magari con un ribasso di gara – commenta il sindaco Luigi Ciccone -. E’ una cosa alla quale tenevamo molto, necessaria. Lunedì prossimo dovrebbe esserci l’apertura delle buste. Dovremmo smontare anche alcune casette in legno semidistrutte e vandalizzate. Fare ordine”. Fare ordine, 40 anni dopo.