Dopo l’Alta Irpinia, un altro piano di zona prova a prendere di petto la questione migranti. Qualche giorno fa Francesco Pizzillo, il presidente dell’ambito A1 di Ariano Irpino, dando seguito a una delibera dell’assemblea, ha scritto ai sindaci della sua azienda consortile per proporre l’adesione al progetto Sprar per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo.
Lo scopo è dare un contributo nell’emergenza migranti in accordo con le richieste che arrivano da più fronti. Dall’Anci, che chiede una distribuzione “più equilibrata e sostenibile tra le diverse realtà locali” salvaguardando i comuni che ospitano rifugiati o richiedenti asilo dall’arrivo dei profughi, cioè quelli del circuito dei centri di accoglienza straordinaria; ma pure dal Prefetto di Avellino Carlo Sessa che ha più volte rimarcato la necessità di maggiore collaborazione da parte dei sindaci irpini, la maggior parte dei quali finora restii a mettere a disposizione spazi.
Pizzillo fissa a venerdì 17 febbraio il termine ultimo per i Comuni per aderire allo Sprar per il triennio 2017/19 specificando che il sistema prevede 5 migranti ogni 2mila abitanti e che la non adesione al programma non consente l’attivazione della clausola di salvaguardia di cui sopra. Ventisette i paesi interessati: Ariano Irpino, Bonito, Carife, Casalbore, Castel Baronia, Flumeri, Fontanarosa, Frigento, Gesualdo, Greci, Grottaminarda, Luogosano, Melito Irpino, Mirabella Eclano, Montaguto, Montecalvo Irpino, Paternopoli, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, S. Angelo all’Esca, Savignano Irpino, Scampitella, Sturno, Taurasi, Trevico, Vallata, Vallesaccarda, Villanova del Battista e Zungoli.
Nel mese di ottobre la stessa idea era arrivata sul tavolo del Consorzio servizi sociali Alta Irpinia. Erano i giorni in cui Sant’Angelo dei Lombardi, che ospita già un centro Sprar, faceva valere la clausola Anci per respingere l’arrivo di alcuni profughi in un’abitazione del paese. E il neo eletto presidente Stefano Farina chiese ai 25 primi cittadini del suo Consorzio di proporre al Prefetto un’accoglienza dei profughi con un progetto Sprar unitario fra tutti i comuni coinvolti. Ma l’idea trovò l’opposizione di diversi sindaci, preoccupati dalla poca chiarezza delle regole. Non se ne fece più nulla, anche se il dibattito nei paesi altirpini sui migranti è rimasto in piedi e con esso il “rischio” che la Prefettura decida di inviare migranti e aprire centri di accoglienza. Nei prossimi giorni si riparlerà di Sprar a Torella dei Lombardi, ad esempio. Nel frattempo però sul fronte Ufita-Baronia-Calore il progetto potrebbe perdere forma.