hiudendo gli occhi sembrava ti stare in un elegante pub di un paesino sperduto d’Inghilterra. Riuscivi a percepire il vento e a sentire l’odore di un prato dopo la pioggerellina del pomeriggio. Aprendoli ti ritrovavi in un luogo meraviglioso del Sud Italia, la Cripta del Duomo di Avellino. Così anche Emma Tricca, italiana di nascita e angloamericana per adozione musicale, scherza col pubblico: “Wow è un posto veramente brutto, uno dei più brutti in cui abbia mai suonato“.
Sorrisi. La bellezza puoi trovarla ovunque, basta cercarla. E ti imbatti in una domenica post-Sanremo in una musicista dalla voce dolcissima ed eterea, che pizzica altrettanto delicatamente le corde di una chitarra e a fine esibizione chiede di staccare casse e amplificatori, mettendosi a passeggiare nella cripta cantando in un unplugged purissimo.
Emozioni dosate in venti minuti, poi spazio all’inglese ad Avellino. Robyn Hitchcock porta in Cripta quel cantautorato da Inghilterra rurale, contaminato da passaggi psichedelici. Pizzica le sei corde in maniera più decisa rispetto ad Emma. La sua è una voce spesso acidula, onde diverse giungono al pubblico che continua ad arrivare sotto al Duomo per Musica in Movimento. Piccoli appuntamenti per intimi, ma sempre costanti e attenti. Piccoli appuntamenti, grandissima musica. L’associazione Fitz si aggiudica anche il terzo round di una rassegna e di un’ostinazione nella ricerca musicale da prendere a modello.
Foto copertina di Luca Daniele photo.