SEQUESTRATA LA TREDICESIMA: a dicembre non ti arriva proprio niente | Preparati al Natale da morto di fame

Natale (Pexels)-irpiniapost.it
Una spiacevole sorpresa per coloro che attendevano il mese di dicembre: uno stipendio da fame e un Natale all’insegna dell’economia.
Chi pensava di trovare il regalo di Natale nella busta paga di dicembre, rimarrà decisamente deluso. Una spiacevole assenza che manderà all’aria i piani relativi a spese e sfizi di fine anno.
Se pensavi di farti un viaggio, di acquistare qualcosa che hai desiderato per mesi, di concederti una cena in un ristorante stellato per queste festività natalizie, forse devi aspettare un attimo.
Quello che si ritroveranno molti lavoratori al momento della lettura della propria busta paga di dicembre, sarà un valore inferiore rispetto a quanto si aspettavano, anche alla luce della tanto attesa tredicesima.
Un colpo al cuore per tutti coloro i quali, dopo un anno di sacrifici al lavoro, avrebbero voluto raccogliere qualche frutto in più e naturalmente goderselo.
Un Natale da indigente: a dicembre non ti arriva nulla
La colpa sarà del conguaglio Irpef, un sistema del fisco, strumento nelle mani del sostituto d’imposta, di solito il datore di lavoro, che annualmente applica al fine di adeguare le ritenute fiscali effettuate nel corso dell’intero anno, alle imposte che il lavoratore deve corrispondere, appunto l’Irpef dovuta, non sempre contenuta nelle trattenute mensili, rispetto a quella che è la sua situazione contributiva.
Infatti spesso lo stipendio mensile prevede delle trattenute che non considerano alcuni elementi come bonus, modifiche retributive o premi ricevuti, cambiamenti nel nucleo familiare e quindi delle detrazioni fiscali. Proprio questo meccanismo fiscale potrebbe ridurre l’importo dello stipendio nella busta paga di dicembre.

Dimenticati della tredicesima, finisce tutto lì
È questo il momento giusto, la fine dell’anno lavorativo, per tirare le somme. Quindi se nel corso dell’intero anno, il lavoratore ha pagato meno tasse di quelle che in realtà avrebbe dovuto, scatta il conguaglio. Esso può essere a debito, cioè una trattenuta aggiuntiva sullo stipendio del contribuente, oppure a credito, quando le imposte sono state superiori al dovuto, tradotto in un rimborso, ma non è questo il caso.
Certo non è una situazione in cui si ritroveranno tutti i lavoratori. Non avranno questa sorpresa quei contribuenti con reddito annuo lordo inferiore a 8.000 euro e alcune categorie di pensionati. Fortunati dunque coloro che hanno pagato di volta in volta tutte le imposte dovute al fisco, così potranno godersi una busta paga bella piena e magari vivere un Natale nell’abbondanza.