I fondi del Recovery Plan e il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza del Governo Draghi. E ancora le opportunità che si apriranno grazie al progetto Borgo 4.0. E sullo sfondo gli investimenti sulla forestazione del Progetto pilota. C’è questo orizzonte dietro alla proposta per la ripartenza dell’Alta Irpinia che Salvatore Di Sapio, imprenditore di Lioni tra i fondatori di Amata Terra, azienda certificata biologica per la produzione del cioccolato Matù, ci ha inviato. “Con l’auspicio che questi miei spunti per un progetto di comunità e di economia circolare possano essere applicati a tutti i 25 paesi dell’area pilota perché – dice – affinché il tutto si realizzi serve una grande determinazione politica”.
Per Di Sapio “le comunità del futuro devono avere come vocazione il benessere della persona, dell’ambiente, la solidarietà e il bene comune. Il modello sociale ed economico che intravede per la ricostruzione del dopo pandemia è quello delle piccole comunità locali a economia circolare, in stretto contatto col resto del pianeta.
Centrale per il maître chocolatier è il ruolo dell’agricoltura. “Immagino la creazione di un marchio, Bio Borgo 4.0, con il quale identificare tutto ciò che si produce localmente, ma pure le attività di ristorazione e del commercio. L’agricoltura però deve fare la voce grossa. Si potrebbero identificare tutti i terreni demaniali in abbandono e con un team di agronomi, architetti, tecnologi alimentari, predisporre 2 o 3 progetti “chiavi in mano” di aziende agricole sperimentali a emissione zero, con differenti strutture di capacità e di servizi. Per esempio, una azienda specializzata nella produzione agricola e spaccio, un’altra con produzione, spaccio, ristorazione e ospitalità, un’altra con annesso mini-laboratorio di trasformazione e centro logistico”, spiega.
Altra proposta riguarda la valorizzazione ecosostenibile e turistica della montagna. “E’ l’altra ricchezza enorme che abbiamo. Si può utilizzare al meglio con lo Shinrin-Yoku, una pratica terapeutica creata dell’immunologo giapponese Qing Li, massimo esperto di medicina forestale che ha scoperto gli effetti psico-fisici benefici di una passeggiata nel bosco sull’organismo umano – aggiunge Di Sapio -. Si può organizzare anche un piccolo e ben fatto Festival del benessere con incontri e seminari di specialisti sul benessere olistico”.
Secondo l’imprenditore, questo approccio non solo creerebbe nuovi posti di lavoro, ma pure parziale autosufficienza di beni di prima necessità con filiere pulite e di prossimità, maggiore ricettività e ristorazione di qualità spalmata anche nelle contrade. “Si ridurrebbe anche il rischio idrogeologico perché i nuovi contadini diventerebbero i primi custodi del territorio”, sottolinea.
Dal progetto già in fieri Borgo 4.0, Di Sapio attinge per ripensare anche i trasporti locali. “Immagino una circolare nel centro abitato di Lioni, che disincentivi l’utilizzo delle auto. E poi il potenziamento della ferrovia nell’ottica di trasportare le merci”. Quanto all’edilizia, l’inventore di Matù intravede la possibilità di reinterpretare sistemazioni agricole e fluviali e di bosco per un nuovo uso tecnorurale, e incentivi per la produzione domestica di energia rinnovabili.