Sponz Fest, Zamboni e gli altri al Lago delle Canne
Martedì 22 agosto,loSponz Fest 2017entra nel vivo del suo mondo All’incontre’Я.Nel centenario del più grande evento del ‘900, la Rivoluzione Russa, (la ricorrenza si realizza perfino nella coincidenza del calendario) lo Sponz Fest, giunto alla quinta edizione, vuole cambiare mano e diventare mancino, porsi dalla parte “altra” dell’abitudine e fare una sperimentazione del rovesciamento del mondo,scrive infatti il suodirettore artistico Vinicio Capossela. E così, dopoil 21 agosto,il primo giorno dedicato al riposo come se fosse l’ultimo, nel secondo giorno di fest, martedì 22 agosto,ci si prepara a entrare nel cuore della programmazione. IlLago delle canneè la cornice naturale dove, tra i boschi di querce, i pascolidi fronte al Vulture e la grande fontana di acque sorgive, si inizia a respirare l’anima rivoluzionaria dello Sponz. La giornata trascorreràtra passeggiate e cicloescursioni: laCiclo-officinaBiciSponziamo, destinata a bambini e adulti, è aperta tutte le mattine, dalle 9:30 alle 12:30. Guidata dal ciclo-nautaClaudio Ferraro(consigliere FIAB Avellino Senza Rotelle), il 22 agosto tratterà il tema de“La bici del ciclo-nauta”, ovvero manutenzione della bicicletta, da come si ripara una camera d’aria, come si regolano i freni a come si oliano gli ingranaggi.Domenico D’Alelio, scienziato ecologo e presidente FIAB Avellino Senza Rotelle terràinveceun seminario di intrattenimento educativo per ri-percorrere insieme le storie raccolte nel libro “Uno scienziato a pedali – Inseguendo l’oro blu, dalle dune del Molise al Golfo di Napoli” (D. D’Alelio – E. Rigatti, Ediciclo) dal titolo “Ma ‘sta natura poi a che serve? Scopriamolo insieme, pedalando all’incontrer”. Inoltre l’infopoint permanentePedalando sull’acquavi aspetta per presentare il lavoro condotto negli ultimi anni dal Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto per la promozione di questa “greenway”, con storie, immagini e sensazioni riportate dai “ciclo-esploratori dell’Acquedotto”. Tra arte e natura, ci si avvicina alla prima, travolgente notte in musica. Per informazioni sul luogo e per gli orari consigliamo di collegarsi ai canali ufficiali dello Sponz. Il paese si è ormai trasferito sulle sponde del lago, in vibrante e festosa attesa collettiva del calar del sole. Vengono festeggiati i volontari giunti da ogni parte d’Italia con una cena al pascolo a base dicannazze, salsicce, fegatini e viscere alla brace, senza dimenticare la “treccia” a km zero spaccato di Benedetto Cestone. E poi attività ludiche e musica notturna di attesa,versi diMajakovski, letture e performance spontanee. Una visita guidata alle rivoluzioni del cielo curata dall’osservatorio di Castelgrande, con binocoli, laser e racconti. Dal cielo sopra la testa, si passerà a“Il cielo sotto Berlino”. Massimo Zamboni, co-fondatore dei CCCP, musicista e scrittore, incanterà il pubblico con letture e sonorizzazioni dal suo ultimo lavoro “Nessuna voce dentro” (Einaudi, 2017). Un viaggio non lineare tra parole e musica nella Berlino del 1981, nel momento in cui è ancora viva la stagione utopica, in cui riecheggia la rivolta dei movimenti del ’77 e in cui, al tempo stesso, forse, si intravedono già i segni di un’altra Яivoluzione che verrà, quella dell’89 con la caduta del muro. Il viaggio nel passato di Berlino guidato da Zamboni si dissolverà come un sogno notturno. E poi saranno le prime luci del nuovo giorno, il sole che sorge e illumina l’incontro ideale fra il Mediterraneo e il deserto australiano nel primoConcerto all’albadi questa edizione. Nel bosco del Lago delle canne, Georgos Xylouris e Jim White, il duo più travolgente del folk internazionale, si ritrovano insieme per una performance tra le più attese dello Sponz.“Un duo magnifico e potente”afferma lo stesso Vinicio.“Il figlio del Dio di Creta,Georgos Xylouris, il suo liuto con corde di metallo che farebbe la felicità diRy Cooder, primitivo e potente, ancestrale e dal suono dei grandi spazi, e i tamburi diJim White, batterista dei Bad Seeds(ma anche dei Dirty Three e di PJ Harvey)edi altri giganti del rock inquieto, a suggellare la venerazione cheNick Caveprofessa per lo Zeus con la lira, l’immensoPsarantonis”. Xylouris Whitesono una coppia unica, in grado di unire la potenza del rock a una mistica ancestrale, un sodalizio creativo giunto al cumine con il loro ultimo album “Black Peak”, uscito a ottobre per Bella Union e prodotto da Guy Picciotto (Fugazi). Un disco di avant folk e blues rivelatosi un trionfo di pubblico e critica, fautore di un suono nomade, intriso della forza primordiale degli elementi della tradizione. Un album che dispiega la sua massima espressività dal vivo, dove i due impavidi maestri dell’improvvisazione fondono al meglio le loro armi espressive e musicali: la voce baritonale di Xylourise il suo liuto furioso, quasi minacciososi lascia accompagnare dalla straordinaria inventiva delle percussioni di White. comments