“STAMPA DELLO SCONTRINO IN CORSO”, ma ti stanno solo fregando tutti i soldi I Truffa Bancomat Novembre 2025, conto svuotato in un nano-secondo “
La truffa dello scontrino (Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay) - irpiniapost.it
Scopri come funziona la truffa dello scontrino al bancomat e come proteggere i tuoi risparmi da raggiri sempre più subdoli e veloci.
C’è un mondo là fuori dove il nemico non indossa una maschera né impugna una pistola, ma un telefono (o un PC) e un po’ di astuzia. Le truffe digitali e bancarie sono ormai parte della nostra quotidianità, sottili e perfettamente mimetizzate nella routine.
Al bancomat, oggi, ci si va quasi con il sospetto negli occhi. Ci si guarda intorno, si copre il tastierino con la mano, si controlla che non ci sia nessuno troppo vicino. Eppure, anche con tutta la prudenza del mondo, basta un attimo di distrazione per cadere nella trappola.
Perché non servono hacker supertecnologici o codici segreti rubati nei sotterranei di internet: spesso i ladri agiscono proprio sotto il sole, accanto agli sportelli automatici che usiamo ogni giorno. Basta un dettaglio a cui non facciamo caso per spalancare la porta del conto corrente.
E quel dettaglio, a quanto pare, può essere piccolo come uno scontrino. Già, quel pezzetto di carta che il più delle volte finisce nel cestino accanto al bancomat (diciamoci la verità, chi lo conserva), innocuo, inutile. O almeno così credevamo.
La nuova truffa del bancomat: occhio allo scontrino
Negli ultimi mesi, le segnalazioni di truffe legate ai bancomat stanno moltiplicandosi. Non si parla più di clonazioni sofisticate o di virus digitali, ma di raggiri costruiti sull’ingenuità e sulla routine. L’ultimo colpo di genio dei truffatori parte da un oggetto che di solito non riceve più di un’occhiata distratta: lo scontrino, appunto.
Quel foglietto, apparentemente innocuo, diventa un frammento prezioso per chi sa leggerlo nel modo giusto, come spiega anche corrieresalentino.it. Contiene cifre, codici parziali, indizi che, combinati con un po’ di astuzia e un pizzico di ingegneria sociale, possono trasformarsi in un’arma. Non è la tecnologia a fregarti, è la convinzione che certe cose “a te non succedano mai”.

Un piccolo dettaglio e ti svuotano il conto
E così, tra un prelievo e una telefonata, il confine tra sicurezza e truffa si assottiglia. I truffatori sfruttano l’ingenuità: osservano chi lascia scontrini al bancomat, da cui raccolgono informazioni apparentemente innocue e poi le combinano con chiacchiere convincenti al telefono. Con parole rassicuranti, fingono controlli di sicurezza o aggiornamenti del conto, inducendo la vittima a condividere dati personali. In pochi minuti, la fiducia tradita si trasforma in un conto svuotato.
Difendersi non è questione di paura, ma di abitudine. Distruggere lo scontrino, non parlare mai di denaro per telefono, tenere d’occhio il conto come si farebbe con una porta di casa. Perché la tecnologia cambia, ma i truffatori restano sempre gli stessi: bravi a raccontarla. E la prossima volta che leggerai “stampa dello scontrino in corso”, forse ti verrà in mente di metterlo in tasca e buttarlo solo una volta a casa.
