C’è chi ci vede il volto di Marcello Mastroianni, chi pensa si tratti di Giancarlo Giannini o Enrico Berlinguer. Qualcuno riconosce lineamenti mediorientali nel profilo femminile, altri vanno alla ricerca di somiglianze con donne irpine. Il murales “Legami” di Antonio Sena, per l’associazione La Prediletta, è l’ultima opera di street art nata a Lioni. La facciata della stazione ferroviaria Fs valorizzata da una pittura con rullo e pennello che, assieme alla prossima installazione del monumento all’Emigrante, la rende un luogo maggiormente accogliente per i visitatori e i passeggeri del treno storico-turistico Avellino-Rocchetta Sant’Antonio.
Il murales porta con sé un duplice messaggio: è motivo di riflessione sulla condizione delle donne nelle società rurali, soprattutto del Mezzogiorno, ed è un omaggio a quanti hanno vissuto nel corso nel Novecento storie d’amore segnate da arrivi, partenze e ritorni, spesso per Paesi lontani in cerca di migliori condizioni di vita.
Per Sena, già direttore artistico della rassegna Bagout – Biennale Angelo Garofalo, non è la prima collaborazione con “La Prediletta”, ideatrice per il quarantennale del terremoto dell’Irpinia di una serie di iniziative culturali che fungeranno nel corso del 2020 da tappe di avvicinamento all’anniversario, tutte legate al tema del recupero delle aree interne in chiave innovativa. E Lioni fu proprio uno dei paesi più colpiti dal sisma.
“A volte delle questioni fondanti della società moderna si ripresentano ciclicamente, come le onde sismiche, che si diffondono a intervalli regolari e smuovono la terra – spiega l’artista -. Il matrimonio per procura è stato molto in uso dagli inizi del ‘900 fino agli anni ‘70, specialmente nel sud Italia. Uomini emigrati nelle Americhe o Australia si affidavano alle proprie madri, rimaste in Italia, per trovare una “buona” moglie con cui creare una famiglia. Una volta sposati la donna poteva raggiungere il marito, lasciare ciò che la legava al suo territorio per iniziare una nuova vita da moglie”.
La pratica proprio nel dopo terremoto è andata dissolvendosi. Le scosse furono un evento catastrofico e rinnovatore per le comunità. Crearono un prima e un dopo. Furono il passaggio da una società pre-sisma, dopo vigevano regole non scritte come il matrimonio per procura, a una società post, più moderna.
Legàmi o Lègami, il gioco di accenti e significati che si nasconde dietro al murales e reso visivamente dai lanci e lacciuoli intorno alle dita femminili. Nei prossimi mesi altre opere coloreranno facciate e pareti della cittadina, in particolare nel quartiere Campo Bergamo, per un progetto che, realizzato con il sostegno della Regione Campania e in collaborazione con il Comune di Lioni e Rete ferroviaria italiana, vuole essere anche occasione di omaggio a una delle comunità che più si spese per il paese altirpino nell’immediato post terremoto, quella bergamasca.