Superbollo addio? | la tassa per auto potenti sotto esame ma la “riforma” è ancora in bozza
Nuovo superbollo (fonte motorzoom) - irpiniapost.it
Potrebbe essere la fine del superbollo per le auto di grossa cilindrata, ma la riforma è ancora solo una proposta e divide politica e automobilisti.
Il superbollo, introdotto nel 2011 come contributo aggiuntivo per i veicoli più potenti, torna al centro del dibattito fiscale. Dopo anni di contestazioni, il governo sta valutando una revisione della tassa che penalizza i possessori di auto con oltre 185 kW di potenza. L’obiettivo, secondo quanto emerge dalle ultime bozze, è rendere il sistema più equo e meno punitivo verso chi utilizza veicoli sportivi o di fascia alta per uso privato e non come status symbol.
La misura, tuttavia, è ancora lontana dall’approvazione definitiva. Il Ministero dell’Economia ha confermato che il tema è inserito nel pacchetto delle semplificazioni fiscali, ma le ipotesi in campo sono diverse: dall’abolizione totale della sovrattassa alla sua sostituzione con un contributo ambientale legato alle emissioni di CO₂. Una scelta che sposterebbe l’attenzione dal valore del motore al suo impatto ecologico.
Un tributo impopolare e un gettito in calo
Negli ultimi anni il superbollo ha perso gran parte della sua efficacia anche sul piano economico. I dati del Ministero delle Finanze mostrano un calo costante del gettito, sceso sotto i 70 milioni di euro annui, a fronte di un numero crescente di immatricolazioni all’estero. Molti proprietari hanno scelto di esportare o radiare i veicoli per sfuggire a un’imposta ritenuta sproporzionata e poco coerente con i principi di equità fiscale.
Gli esperti sottolineano che il superbollo non ha raggiunto l’obiettivo originario di colpire il lusso, ma ha finito per penalizzare anche chi possiede auto usate o d’epoca con potenze elevate. In diversi casi, il valore della tassa supera il reale beneficio economico di mantenere il veicolo in circolazione. Da qui l’idea di rivedere completamente la struttura del tributo, magari introducendo un sistema più moderno, legato a parametri ambientali e non solo alla potenza del motore.

Cosa potrebbe cambiare e perché il dibattito resta aperto
Secondo alcune indiscrezioni, la riforma del superbollo potrebbe arrivare già nel corso del 2025, ma tutto dipenderà dagli equilibri politici e dalle coperture finanziarie. Il governo valuta anche la possibilità di un periodo transitorio, con una riduzione progressiva della tassa fino alla sua completa abolizione. Tuttavia, nessun testo ufficiale è stato ancora presentato in Parlamento, e le associazioni di categoria restano caute.
L’ipotesi più accreditata è quella di un sistema che premi i veicoli meno inquinanti, indipendentemente dalla potenza. Ciò significherebbe, in prospettiva, favorire la transizione verso l’elettrico e i motori ibridi, pur mantenendo un contributo simbolico per le auto ad alte emissioni. Per ora, il messaggio è uno solo: il superbollo non è stato abolito, ma la sua sorte è più incerta che mai. Se la riforma andrà in porto, potrebbe segnare la fine di una tassa tra le più contestate degli ultimi anni, con effetti diretti sia sul mercato automobilistico che sul rapporto tra fisco e cittadini.
