Teora: chiese mascherine per la madre infermiera, ora la donna è positiva
Era il 18 marzo 2020 quandosulla pagina Facebook di un giovane di Teora compariva un appello per il reperimento rapido di dispositivi di sicurezza per il reparto covid-19 dell’ospedale ‘Moscati’ di Avellino. Il post recitava:“Scrivo questo post a nome di mia madre, infermiera. Chiedo alle aziende che dispongono di materiali utili a proteggere noi per salvare tutti voi/noi, di donare all’azienda ospedaliera mascherine fp2, fp3, chirurgiche, tute, visiere, caschetti, occhiali, calzari… Aiutateci, non si può andare in guerra senza le armi”. Quel post fece il giro dei social e, anche sulla sua spinta, nei giorni successivi in tutta la provincia un grande moto di solidarietà ha attivato la donazione di dpi alle varie strutture ospedaliere irpine. Raccolte fondi, forniture dirette. I ringraziamenti pure dei direttori generali di “Moscati” e Asl Avellino ai tanti privati cittadini che hanno voluto dare una mano. Solidarietà che sta continuando in queste ore e della quale si ha ancora grande necessità per consentire a medici, infermieri, operatori sanitari e del 118 di intervenire e assistere i malati in totale sicurezza. Ora quelladonna e madre è risultata positiva al tamponeche in questi giorni è stato effettuato su tutti i dipendenti dell’azienda ospedaliera. Una casualità senz’altro, che però rafforza di significato quell’appello affidato ai social e impone a tutti noi di non abbassare la guardia. La signora è asintomatica e sta bene, e con grande senso civico lei e i suoi cari avevano da tempo preso adeguate precauzioni. E’ ancora una volta il figlio ad affidare alla bacheca Facebook il punto di vista della famiglia. “Oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) abbiamo appreso che il tampone eseguito su mia madre risulta essere positivo– scrive il ragazzo -.Purtroppo è accaduto quello che si voleva evitare e anche tutte le precauzioni non sono bastate. Per il momento mamma è asintomatica, dorme in una stanza da sola e usa un bagno diverso dal nostro.Per precauzione, la nostra famiglia aveva già adottato un isolamento forzato e da un mese non abbiamo avuto contatti con nessuno, in modo da salvaguardare il resto del paese. Avevo paragonato questo virus a una guerra e ora abbiamo perso solo una battaglia. Ce la caveremo, proprio come abbiamo sempre fatto e vinceremo questa guerra”. L’infermiera è il secondo caso di covid-19 riconducibile al paese di Teora. Il primo era risultato un uomo ricoverato da mesi presso il centro Minerva di Ariano Irpino. Anche per lui il sindaco Stefano Farina aveva subito chiarito che i contatti con i familiari e la comunità teorese erano stati interrotti da settimane. comments