Ultim’ora: introdotto il PEDAGGIO FISSO in Italia | Devi pagare 20 euro anche per pochi km: se non ti sta bene resti a casa
Pagare pedaggio (Depositphotos)-irpiniapost.it
Un ulteriore costo fisso potrebbe aggiungersi alla lunga lista di spesa degli automobilisti: o lo pagano, o restano a casa.
Gli automobilisti e i conducenti non sanno più come fare. Da un lato, una transizione che pone loro i paletti di politiche ambientali e limitazioni in città, dall’altro i costi che sono sempre esistiti.
Quelli di acquisto e di manutenzione di un’auto o di un mezzo, quelli relativi alla tante tasse che bisogna corrispondere per circolare.
Viaggiare costa e lo sa chi attraversa lo Stivale grazie all’infrastruttura autostradale: per molti il costo del pedaggio potrebbe non essere più lo stesso.
Il fatto è che sarai costretto a pagarlo. L’unica soluzione che potrebbe liberarti da quest’onere sarebbe quella di rimanere semplicemente a casa.
Pedaggio fisso: tanti soldi per pochi chilometri
Un pedaggio fisso, che dovrebbe costare almeno il doppio dell’Autostrada A4 e che riguarda quel tratto che si chiama Pedemontana, in Lombardia. Sta già facendo molto discutere, quest’obbligo per migliaia di automobilisti, tanto che si è levata anche la voce della politica locale.
Ma per capire meglio di cosa stiamo parlando, bisogna dare uno sguardo alle cifre: se sull’Autostrada A4 la stessa tariffa al passaggio di una comune auto è di 0,075 centesimi di euro al chilometro, su questo tratto, secondo i dati ufficiali, sarà di circa 0,142 euro, praticamente il doppio.

O lo paghi, o resti a casa
Nonostante le lamentele e le preoccupazioni di chi viaggia quotidianamente su quel tratto, per cui la sommatoria dei chilometri potrebbe portare a tutt’altro importo finale, anche 20 euro per percorrerne pochissimi, il pedaggio rimane. Chi non vuole pagarlo dovrà rimanere a casa o evitare il tratto autostradale e proseguire sulla vecchia viabilità ordinaria, sicuramente più lenta.
La politica locale, come dicevamo sopra, si è messa dalla parte degli automobilisti e dei conducenti. Attraverso una nota ufficiale, i consiglieri provinciali del gruppo di centrosinistra Brianza Rete Comune, simbolo del centrosinistra della provincia di Monza Brianza, hanno sollevato la questione e il suo carattere di “insostenibilità economica e ambientale”.
