Primo Piano

Agricoltura, così a Calitri si sperimentano nuove soluzioni

A una settimana di distanza dalla indagine sulla radioattività nel suolo, con risultati confortanti, il sindaco Michele Di Maio è pronto per una nuova sfida e ricerca: stabilire quale sia la tipologia di coltura ideale per Calitri e i territori limitrofi. Proprio dove l’agricoltura è un settore strategico più che in altri Comuni dell’Alta Irpinia. Vincenzo Briuolo, geologo calitrano, noto tra le altre cose per lo studio sulle sorgenti di Morcone e vincitore del Premio “Ecologia Urbana” della sezione Lipu di Benevento, spiega: Questo nuovo studio sarà in piena continuità con la ricerca effettuata sulla radioattività nel suolo, e riguarderà i cosiddetti nutrienti, con il fine ultimo di capire quale sia la locazione ambientale naturale dei terreni e dei suoli. Si tratta di dare una nuova dignità al lavoro agricolo e di intraprendere anche un nuovo tipo di economia”.

Come aveva già fatto notare Di Maio nella presentazione del rapporto, a Calitri e nei comuni vicini da qualche anno sono venute fuori diverse eccellenze, alcune delle quali inattese. Per esempio il Don Chisciotte di Zampaglione, gran vino a base Fiano. Lo zafferano di Lacedonia di Germana Puntel. E le lenticchie. Le sperimentazioni autonome hanno prodotto ottimi risultati. Ma una ricerca scientifica più approfondita potrebbe permettere una riconversione per altri. Già in 22, del resto, hanno riconvertito in agricoltura biologica.

 

Ma in cosa consisterà, praticamente, la riconversione? “Nella trasformazione di alcune tipologie di colture e nella ripresa di agricolture andate perse nel tempo. Lo studio mira a dare indicazione concreta sulle potenzialità, in ambito agricolo, e la scelta poi sarà di tipo agronomico e imprenditoriale. E’ una questione anche di mercato, da cui non si può assolutamente prescindere”, aggiunge Briuolo.

Calitri si propone anche come un modello per gli altri Comuni dell’Alta Irpinia. “Chiudersi sul proprio territorio non è mai la politica giusta. Anche il Contratto di Fiume può essere uno strumento per promuovere iniziative come questa su altri territori. In questo caso, il peso maggiore viene sostenuto dall’amministrazione comunale. Ma a Calitri siamo da sempre sensibili su queste tematiche. Per questo, abbiamo voluto fortemente l’Istituto Agrario, con collaborazioni sia con enti universitari che con zone estere. Nel primo caso, soprattutto, è importante che l’Università sia (indirettamente) presente anche in Alta Irpinia”, chiude il geologo.

Maria Laura Amendola

Recent Posts

Al Cimarosa in scena ‘Il matrimonio segreto’

Il Conservatorio di Avellino, presieduto da Achille Mottola e diretto da Maria Gabriella Della Sala,…

3 giorni ago

Statale 90bis, al via lavori su ponti e viadotti

Lungo la strada statale 90bis “delle Puglie”, nell’avellinese, Anas ha avviato nuovi lavori di manutenzione…

3 giorni ago

Amministrative Avellino: D’Andrea incontra la gente, Fdi su Iandoli

Oggi, presso la sala del Gamea Cafe di Piazza D'armi ad Avellino, incontro aperto al…

3 giorni ago

Fiera Venticano, fiamme nella notte in uno stand: muoiono pulcini

La squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Grottaminarda, alle ore 05.38 di oggi…

3 giorni ago

Festival delle Radici, Ricciardi: ‘Sviluppo sostenibile borghi spopolati’

“L’emigrazione rappresenta il tratto identitario dell’Italia: un fenomeno che ha interessato milioni di persone dai…

5 giorni ago

Forum Giovani Campania, insediate 10 commissioni

“Giovani per la Campania” questo è il titolo dell’evento promosso dal Forum regionale dei Giovani…

1 settimana ago