Alta Irpinia-Area Pilota, nuovi sindaci e cose da fare

Non solo beni culturali e naturalistici nella prima riunione del progetto pilota dopo l’insediamento dei nuovi sindaci altirpini. Intanto per l’amministrazione di Caposele arrivano il sindaco Lorenzo Melillo e il consigliere Raffaele Grasso. “In questi giorni devo approfondire quanto portato avanti dal mio precedessore, poi mi metterò al lavoro“, fa il primo. E il presidente dell’assemblea, Ciriaco De Mita, lo rassicura: “Su Caposele le idee sono tante, stai tranquillo“. Per Conza della Campania il primo cittadino Luigi Ciccone. Alla fine fa bella figura anche senza parlare, visto che Conza ha già pronto un progetto per l’oasi. Per Rocca San Felice la nuova fascia tricolore, Guido Cipriano. L’ingegnere non interviene: domani pomeriggio l’insediamento del suo consiglio comunale, domattina le nomine degli assessori e le deleghe ai consiglieri. Per Sant’Angelo dei Lombardi parla Rosanna Repole: questa volta da consigliera delegata agli enti sovracomunali. Con lei il consigliere Michele Policano. Come Conza, anche Sant’Angelo è a buon punto sul progetto per la rete culturale e museale: Goleto come bene per la comunità. E all’orizzonte partnership con Torella per interventi sull’agricoltura. Assente invece la sindaca di Bagnoli Irpino, Teresa Di Capua, e il riconfermato Giancarlo De Vito per Aquilonia. Presente Luigi D’Angelis, per la terza volta sindaco di Cairano.

 

La fase è operativa: tocca presentare progetti, far partire bandi e opere su determinati settori. C’è la consueta lista delle cose da fare, o dei desideri a seconda dei punti di vista. E la questione di fondo sempre attuale: fermare lo spopolamento e/o affrontare lo spopolamento.

 

Se parliamo di demografia bisogna discutere di scuola. I sindaci lo hanno fatto a Nusco, seppur di striscio. E’ stato lo stesso De Mita a ravvisare la necessità di una discussione. “Dovremmo avviare un confronto serio anche sulle scuole superiori. Nel caso potremmo riflettere su un’organizzazione scolastica modello che coinvolga tutta la popolazione altirpina. Per far questo è necessario ragionare pure sui trasporti. Ma in generale occorre che i sindaci dimentichino dove sono nati, altrimenti non ne usciamo“. Accorpamenti da proporre, altre soluzioni più innovative? Si vedrà, anche perché i 25 sindaci non sono certo l’Ufficio scolastico provinciale. Ma se la questione non dovesse essere affrontata nel breve termine prima o poi si ripresenterà, a meno che l’Alta Irpinia non si ripopoli di colpo.

 

Capitolo “azienda forestale”. E’ tra gli interventi più corposi della strategia aree interne con riferimento all’Alta Irpinia. Significa superare il concetto di comunità montana e trarre dal 33% circa dei boschi un’ipotesi di economia. Bene, secondo quanto dichiarato da De Mita non ci sono passi in avanti significativi in questa fase. “Ma è certo che verrà finanziata per 10 anni“, specifica. Natura e industria. Sul primo punto ribadisce la posizione di sempre il sindaco di Montella, Ferruccio Capone. “Bisogna trasformare il parco regionale dei monti Picentini in parco nazionale. I benefici sarebbero enormi“. De Mita dà l’ok alla presentazione dell’istanza. L’idea di entrambi è quella di coinvolgere nella discussione il neo-ministro dell’Ambiente, il napoletano Sergio Costa. E torna a chiedere, sempre Capone, pure l’istituzione della Zona economica speciale (Zes) per l’Alta Irpinia. Forse De Mita offre una sponda al collega per puro sfinimento. La sensazione è che la richiesta per i Picentini venga considerata più fattibile, almeno nella fase iniziale.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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