IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

La strategia nazionale per le aree interne, quella del Progetto Pilota Alta Irpinia, oggetto di un focus specifico organizzato dalla segreteria nazionale del Partito Democratico. Giovedì pomeriggio a Roma sul tema si sono confrontati anche il consigliere del Governo sulla SNAI, Enrico Borghi e Claudio De Vincenti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio.

E’ stato di questo ultimo l’appello alla concretezza, a realizzare le tante idee ipotizzate, superando sterili campanilismi. “Quello di area interna – ha spiegato l’esponente di Palazzo Chigi – è un concetto recente, ma il problema è antico. Oggi lo sviluppo economico è sganciato dal modello industriale del passato e si possono individuare le attività economiche che rimettono certe aree nel motore della storia. Abbiamo bisogno di un disegno generale però, non serve tanto un micro intervento. Dobbiamo cogliere – ha precisato De Vincenti – la vocazione produttiva del territorio confrontandooci con le classi dirigenti locali, ma i servizi di cittadinanza diventano a questo punto essenziali. Ospedali, scuole, altri servizi che oggi non sono sostenibili, hanno senso se i territori trovano una loro vocazione che porti la gente a pensare sia possibile costruire lì una vita e un futuro”. Poi una puntualizzazione: “Queste politiche puoi stimolarle da Palazzo Chigi, ma le Regioni e soprattutto le classi dirigenti locali devono agire. Fondamentale è il ruolo degli imprenditori e questo, oggettivamente, può essere un grande problema”. 

Per la responsabile nazionale Ambiente dei democratici, Chiara Braga, quello delle aree interne è “un tema importante per il futuro dell’intero Paese. I servizi essenziali dovranno essere garantiti perché altrimenti i territori non saranno attrattivi: ad esempio, per la giovane coppia, per l’anziano o lo straniero che volesse ripopolare le aree interne. Il governo si impegnerà a fare la sua parte”. Promuovere la biodiversità, puntare sul recupero delle ferrovie dismesse, sulla realizzazione di ciclovie, sulla valorizzazione dei sentieri e dei cammini, sono nella visione della deputata PD gli strumenti per rendere attrattivo i territori interni.

“Siamo ad punto di svolta perché nel 2017 verrà fatta una verifica in base alla quale ridiscutere la politica di coesione per il 2020 – è stata l’osservazione di Stefania Covello, responsabile Mezzogiorno e Fondi UE del Partito Democratico – Stiamo definendo un insieme di misure che però non definiscono ancora a una vera e propria politica per le aree interne. Ci stiamo arrivando, ma non ci siamo ancora”. 

Anche Enrico Borghi ha voluto sottolineare la scadenza del 2017 come centrale per la Strategia Aree interne. “Sono territori senza diritti di cittadinanza – ha dichiarato – ma le 70 aree individuate non sono monadi che fanno liste delle spesa. Quella che stiamo portando avanti è un’operazione molto politica, che porterà alla formazione di nuove classi dirigenti e a un cambio di mentalità. L’Europa non era convinta del nostro progetto, non è stato facile”.