Ato rifiuti, c’è la lista: tutti insieme appassionatamente

Ha rischiato di saltare fino all’ultimo momento l’accordo istituzionale per la presentazione della lista unica alle elezioni per l’Ato rifiuti in provincia di Avellino. Alle 12.00 le candidature sono finalmente state messe nero su bianco. Una gestazione difficile sotto la regia del presidente dell’Osservatorio regionale sui rifiuti Enzo De Luca, e un’intesa a lungo in bilico. Alla fine il Partito Democratico avrà 5 rappresentanti, 3 vanno all’Udc, 2 a Forza Italia e 2 a Scelta Civica. Un’assegnazione sulla base dei numeri che le diverse forze politiche possono vantare in termini di sindaci sul territorio provinciale.

Saranno della partita quindi per il PD: Giuseppe Giacobbe, consigliere comunale di Avellino e unico candidato della fascia A, cioè quella dei grandi comuni; Ermando Zoina, vicesindaco di Montemiletto; Valentino Tropeano, Stefano Farina e Stefania Di Cicilia, primi cittadini di Montefredane, Teora e Villamaina. Nell’Udc i candidati sono i sindaci di Monteforte, Capriglia e Sperone, cioè Costantino Giordano, Nunziante Picariello e Marco Santo Alaia. Candidati anche il sindaco di Savignano Fabio Della Marra e Giovanni D’Ercole di Primavera Irpinia, entrambi in quota Forza Italia. Scelta Civica, che fino a ieri aveva un solo posto in lista (alla fine deceduto dal PD per evitare che l’intesa saltasse), candida invece Luigi Lanzetta, assessore a Forino, e Michele Buonfiglio, vice sindaco di Taurano.

A differenza di quanto accaduto per l’Ato delle acque, dove Irpinia e Sannio si trovavano a condividere spazi e l’intesa istituzionale saltò, sui rifiuti la provincia di Avellino viaggia in modo autonomo. Altra differenza rispetto alla gestione idrica è che in questo caso era possibile candidare non amministratori. Come ha fatto ad esempio Forza Italia scegliendo D’Ercole.

Trovata la quadra sulle candidature, ora la vera partita si giocherà sui ruoli di presidente e vice. L’organismo inoltre prende forma in una fase delicata per la nostra provincia alle prese con le polemiche tra comuni per la definizione dei siti dove realizzare impianti per il trattamento dei rifiuti organici.

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