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Avellino, migranti in sit-in: ‘No alla paura, sì alla vita’

“Qualcuno sta dicendo di non accettare la diversità, ma la diversità non siamo solo noi. Oggi gli africani, domani a chi toccherà lasciare questo paese?”. Così Amadou, uno dei tanti migranti che questa mattina hanno partecipato al sit in davanti la Prefettura di Avellino, ha spiegato la situazione che in questi ultimi giorni stanno vivendo le migliaia di migranti in Italia. “Sono nato e cresciuto nella guerra – ha proseguito – e non voglio finire la mia vita nella guerra, ma non ho lasciato il mio paese per venire a morire qui”. La vicenda della nave Aquarius non ha lasciato indifferenti i circa 3000 migranti che risiedono in Irpinia e che hanno deciso di manifestare il loro dispiacere, la paura. Con loro si sono mobilitati la CGIL, l’ARCI, Libera, la Rete di solidarietà e mutualismo SOMA, l’Uds, Don Tonino Bello, Comunità Accogliente ed altre associazioni.

Tutti i ragazzi africani con un nastro rosso al braccio in segno di lutto. Amadou ha infatti spiegato che nella loro cultura rappresenta il dolore, “siamo qui per dimostrare che siamo tristi. C’è un’atmosfera che non va bene per nessuno, per noi, per gli italiani. C’è paura da entrambe le parti. Ci siamo noi che veniamo in Italia per salvare la nostra vita e c’è la politica che manda indietro le imbarcazioni con persone come noi che stanno morendo. Credo che insieme possiamo cercare di cambiare le cose che con questo nuovo governo stanno andando veramente male”.

 

Rispetto ad altre realtà, hanno spiegato i migranti presenti al Corso Vittorio Emanuele questa mattina, ad Avellino vivono ancora tranquilli, “ma si sente che le persone si stanno arrabbiando – ha concluso Amadou che vive ad Avellino dal 2014, quando è arrivato in Italia -. Per la prima volta, abbiamo paura di andare a scuola, di prendere il pullman, perché c’è un governo che ci descrive come quelli che non fanno niente e che devono andare via”.

Usare gli esseri umani per fare politica, è quello che secondo volontari e sindacalisti sta facendo il neo ministro dell’Interno Matteo Salvini. Di Maio dice “no al business sull’immigrazione”. Associazioni e sindacati sono d’accordo e lanciano, ancora una volta, l’appello ai sindaci irpini: istituire gli Sprar sul territorio per un’accoglienza organizzata e più facilmente gestibile. Che, insieme ad una maggiore informazione, aiuterebbe anche a diminuire malumori e paure.

Sabina Lancio

Ha da poco conseguito la laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva all'Università degli studi di Salerno. Le piace scrivere e, in generale, lavorare nel mondo della comunicazione, conoscere nuove persone e intraprendere nuovi percorsi.

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