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‘Calitri, il caso Palcitric ha avvelenato la vita politica degli ultimi anni’

Da Pasquale Pacia, ex assessore e consigliere comunale a Calitri, riceviamo e pubblichiamo:

Con nessuna meraviglia da parte mia, la sentenza del 5/03/2021 ha assolto con formula piena l’attuale sindaco, i suoi predecessori Rubinetti e Di Milia e l’architetto Piumelli, a loro va il mio augurio perché i rapporti umani e personali vanno e devono andare oltre la politica. Erano accusati di omissioni di atti d’ufficio e omessa bonifica dei capannoni industriali della ex Palcitric.

Sono passati circa 8 anni da quella sera che vide noi amministratori dell’era Rubinetti, essere oggetto di un progetto ben architettato di cui allora, nessuno aveva capito la portata. Ma da ex amministratore e militante di partito credo sia importante fare una riflessione che tiene conto di tutte le sfumature dei fatti accaduti in quel periodo.

Nell’anno 2013, l’amministrazione ritenne opportuno incontrare i cittadini presso i locali della casa ex-eca, in considerazioni delle dicerie da marciapiede che si susseguivano incessantemente circa la minaccia che incombeva su Calitri, visto l’insediamento nell’area industriale di un imprenditore già a capo di un’azienda che aveva come oggetto sociale il trattamento di rifiuti. Il fine dell’incontro era quello di spiegare cosa stesse accadendo e di confrontarsi con i compaesani nel pieno rispetto reciproco. Nessuno di noi immaginava tuttavia, cosa sarebbe accaduto quella sera.

Durante l’assemblea, voluta dall’amministrazione, purtroppo non fu possibile spiegare cosa effettivamente stesse succedendo. Infatti, mi è rimasto impresso l’intervento con toni accesi e minacciosi di uno degli attivisti principali del movimento Terra libera il quale, sventolando foto che riproducevano cumuli di materiale di vario genere nel piazzale dell’ex-Palcitric, fece intendere che vi erano rifiuti pericolosi.

 

Per dovere di cronaca, mi preme informarvi che qualche giorno prima, in comune, ci fu una riunione a cui partecipò anche l’attivista nella quale aveva appreso che gli operai dell’affittuario dello stabile stavano procedendo a pulire il piazzale raccogliendo i rifiuti sparsi e formando, di conseguenza, dei cumuli che sarebbero stati smaltiti successivamente nel pieno rispetto delle leggi. Inoltre, in quella sede, invitai in buona fede l’attivista a mantenere toni pacati al fine di evitare inutili e accese discussioni in paese, ma fu evidente che il mio invito venne utilizzato come alibi per aizzare ancora di più la cittadinanza.

Quindi non erano rifiuti “pericolosi” quelli che si stavano movimentando e di conseguenza non dannosi per la popolazione. L’intervento dell’attivista aveva raggiunto l’obiettivo. In pratica era riuscito a spaventare i cittadini e diconseguenza far “odiare” noi amministratori che, per mera fortuna, non fummo linciati grazie all’intervento delle forze dell’ordine. A nulla servirono le successive spiegazioni rilasciate da noi amministratori che nonvenivano prese più in considerazione, in quanto ormai eravamo stati infangati. Ad ogni modo, di lì a poco costui fu premiato come maggiore attivista della battaglia per la salvaguardia del territorio. Oggi mi è chiaro tutto il disegno e la sentenza è la prova del nove.

Mi preme però confidarvi che il locatario, al tempo, non aveva ancora deciso come utilizzare l’impianto evarie erano le proposte sul tavolo tanto che sempre in quella riunione di cui sopra vi dicevo, lo stesso fecepresente che vista la presenza di impianti all’avanguardia, si era rivolto all’Università degli studi di Salernoal fine di sviluppare un progetto per sfruttare al meglio gli impianti dell’ex-Palcitric.

Ma l’imprenditore già si occupava di smaltimento di rifiuti in un paese in provincia di Avellino e quindi fu facile per il movimento divulgare notizie non vere e convincere la popolazione che Calitri da li a poco sarebbe diventata la pattumiera della regione Campania oltre alla presenza di una vera bomba ecologica.

Come amministratori, ma prima ancora cittadini, potevamo mai accettare qualcosa che mettesse a rischio la salute di tutti? Qualche anno fa ho avuto modo di leggere quel famoso progetto dell’Università di Salerno e ho potutoconstatare che il trattamento dei rifiuti non era stato minimamente preso in considerazione visti i costi elevati. Considerata la portata del progetto, coadiuvato dall’Università di Salerno, forse si è persa davvero un’occasione di lavoro per i nostri ragazzi, oggi costretti a vivere lontano. La perdita sarebbe doppia se si considera il costo della causa. A proposito, su chi graverà l’onere della causa?

Infine, mi preme fare un’ultima riflessione su quella che è stata ed è la situazione successiva a quel periodo. Nella mia esperienza di assessore alla Comunità Montana, ho avuto modo di allacciare rapporti con i rappresentanti dei comuni limitrofi, con i quali ho ancora oggi un ottimo rapporto, abbiamo sviluppato vari progetti per il territorio e Calitri era sempre presente. Un grazie è dovuto ai lavoratori forestali che da diversi anni sono orfani di un rappresentante locale in giunta. Essi insieme ai dipendenti dell’ente stesso sono stati il mio punto di forza e viceversa, credo, di essere stato per loro l’assessore di riferimento.

La nostra amministrazione, se pure costituita da due forze politiche diverse, aveva un filo conduttore ossia essere presenti come parte attiva in tutti gli enti sovra comunali per il bene di Calitri. Di conseguenza lanostra attività politica registrava sempre più consensi ma, purtroppo, eravamo diventati il “nemico da distruggere”.

Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti, il movimento Terra Libera passa al contrattacco e forte dei consensi ottenuti come movimento ambientalista intraprende la strada delle elezioni. Si apre una discussione politica nascosta da un velo ambientalista, che vede al suo interno, quali registi, esponenti della sinistra calitrana. Inoltre, il movimento inizia a scagliarsi contro i partiti sottolineandone il fallimento.

Il mio pensiero non è immutato negli anni anche dopo quella vicenda, che oggi resta solo un brutto ricordo, per noi ex amministratori e componenti della lista, è la politica a risolvere i problemi e programmare il nostro futuro. Secondo me Calitri ha un forte bisogno di ritornare al confronto politico interno e spero avvenga al più presto.

Dobbiamo ritornare nei partiti, nei movimenti, nelle associazioni, per discutere di cosa e del come si possano affrontare e risolvere i problemi che ad oggi, purtroppo, ancora presenti nella nostra comunità. Occorre aprirsi al territorio andando ad allacciare sempre nuovi rapporti e a volte, essere anche disposti ad accettare compromessi, perché l’individualismo e l’isolamento non portano da nessuna parte. Le bugie hanno le gambe corte prima o poi la verità prende il sopravvento.

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