‘Eolico in Alta Irpinia, serve l’Antimafia’

E’ andato dritto al punto il sindaco di Calitri, Michele Di Maio. Bisaccia, sala polifunzionale, consiglio comunale congiunto dei sindaci di Alta Irpinia e Baronia. Dopo 3 ore di interventi il primo cittadino prende la bozza di delibera, già pronta, e propone la modifica. Non più una semplice moratoria sull’Eolico ma un atto politico. Un atto di denuncia formale, di difesa del territorio.

“Ormai siamo all’assurdo. Da luglio in poi registriamo due-tre autorizzazioni al giorno.  Un’accelerazione sull’energia spaventosa. Invito i sindaci a partecipare alle conferenze dei servizi e a battersi sempre. A Calitri ci troviamo a contrastare un parco eolico in un’area di interesse comunitario. Ma la questione è un’altra – dice -. C’è una questione criminale da affrontare subito. Non tutti gli episodi di cronaca di queste zone sono riconducibili all’affare dell’eolico. Ma buona parte sì.  E del resto – prosegue – tutto è finito all’esame della Prefettura. C’è l’attenzione della commissione Antimafia ma dobbiamo mettere tutto per iscritto nella delibera”.

E allora Di Maio fa inserire la frase: “Si sono verificati attentati che destano preoccupazione nelle comunità“. E poi chiude: “Dichiarare la moratoria fino all’approvazione del piano delle energie. Intanto trasmettiamo tutti gli atti all’antimafia”.

Criminalità, antimafia. Parole poco conosciute in Alta Irpinia. E in effetti non tutti le nominano. In una sala con una ventina di sindaci e circa il doppio tra consiglieri comunali, quelle parole restano un tabù. Un tabù rotto, prima di Di Maio, da Salvatore Frullone. Ex sindaco di Bisaccia, ora all’opposizione, il medico delle battaglie sugli ospedali parla la stessa lingua del sindaco calitrano. “Quello che vediamo oggi, il territorio devastato, è dovuto alla corsa alle royalties di 10 anni fa. Molti cittadini hanno visto nell’eolico possibilità di arricchirsi. Ma al di là degli interventi di tutela del territorio, dei tecnicismi, si pone un problema di ordine pubblico. Negli ultimi tempi – dichiara Frullone – troppi attentati, incendi, minacce, tensioni. Già quattro anni fa chiesi al Prefetto un intervento. E ricordo un’audizione in commissione anticamorra regionale. Quello dell’ordine pubblico è l’aspetto peggiore della vicenda. Le riflessioni sui piani sono utilissime, ma ora è il momento di difenderci. E allora – conclude – l’idea politica non può mancare.  Rilancio l’idea del distretto energetico già costituito in sede notarile. Il consorzio può avere ruolo importante. Vorrei che la delibera di oggi avesse uno spirito politico. Se ci limitiamo a chiedere la moratoria diamo a questa un significato modesto”.

In sala anche Luca Ciaffa, altirpino iscritto a Libera. Ora sembra che ci sia bisogno di un presidio dell’associazione contro le mafie anche a est di Avellino. “Solidarietà alle ditte che hanno subito gli attentati. Si parla solo in materia tecnica. Ditte, ma si sono ditte che non hanno operato in maniera limpida. Gli incendi che avvengono a Bisaccia e dintorni non sono autocombustione. La popolazione si faccia sentinella. L’Alta Irpinia cambia e cambia in peggio per l’abbandono delle Istituzioni”.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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