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Giannoni: ‘Seggiovie chiuse sul Laceno, solo colpa del sindaco’

Marzio Giannoni, titolare della società che gestisce gli impianti di risalita sul Laceno, spedisce una lettera a stampa e sindaco di Bagnoli per protestare contro i provvedimenti del primo cittadino. Ora le seggiovie sono chiuse.

Egregio Signor Sindaco,
in merito alle sue dichiarazioni alla stampa, la Società da me presieduta, ritiene necessario rappresentare quanto segue.

La chiusura degli impianti di seggiovia è dovuta esclusivamente alla richiesta del Comune di riconsegnare le aree sulle quali gli impianti stessi insistono. Se tale richiesta, formulata in toni categorici (ossia con minaccia di provvedimenti esecutivi), non fosse stata inoltrata alla Società, la gestione degli impianti sarebbe proseguita regolarmente. Come già comunicato, i lavori di manutenzione erano già in corso.

Bisogna aggiungere che la richiesta di riconsegna è stata per lo meno intempestiva, dato che il programma di rifacimento degli impianti stessi non è ancora in fase avanzata; e probabilmente i lavori non potranno avere inizio che tra lunghi mesi, se non anni. Nel frattempo gli impianti restano chiusi, con un evidente danno per il turismo sul Laceno. Di questo danno la responsabilità politica, e non solo, è soltanto del Comune.

Si rammenta che la Società di gestione è tuttora titolare della concessione, e lo sarà almeno fino alla conclusione del processo dinanzi al Consiglio di Stato; ma, a nostro avviso, lo sarà fino alla scadenza naturale prevista nell’atto di concessione. Pertanto la chiusura degli impianti, determinata dalla intempestiva richiesta del Comune di riconsegnare le aree, determina consistenti danni, oltre che al turismo, anche alla Società; danni che saranno a suo tempo richiesti al Comune, e la cui misura dipenderà dalla lunghezza del periodo di inutile fermo degli impianti e dal loro logorio determinato dal mancato funzionamento.

Aggiungo che il fermo degli impianti e la riconsegna delle aree impediscono alla Società di gestire le attività di ristorazione in quota, e ciò aumenta il danno provocato dalla intempestiva richiesta comunale.

La Società si augura che gli impianti possano essere rifatti ex novo in tempi non lunghissimi, ma non comprende le ragioni per le quali sia stato impedito dal Comune di far funzionare gli attuali impianti fino al momento, che non appare temporalmente vicino, in cui il nuovo progetto, che a leggere le sue dichiarazioni, non è nemmeno pronto, potrà essere posto in cantiere. Questa nota al fine di chiarire la posizione della Società, che non ha alcuna responsabilità per l’attuale non funzionamento degli impianti.

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