“Non ci sono vincitori del referendum. L’esito del voto rappresenta più di tutto il sentimento di insofferenza diffusa verso le false promesse di cambiamento, che per nessuno può avere il sapore della vittoria esclusiva. Ne è stato un segno l’affluenza al voto: inattesa per quantità e per tipo di voto. Non è però un voto di conservazione. Piuttosto è un voto di sollecitazione ad una ricucitura della società a partire dai più deboli”. Lo dichiara il vice segretario Udc, Giuseppe De Mita.
“Non basta – continua De Mita raccontare di un Paese meraviglioso se le condizioni di vita delle persone che lo abitano sono fatte di mille preoccupazioni. Si è voluto il giudizi del popolo; ed il popolo ha espresso tutte le sue ansie, che ora vanno interpretate evitando, innanzitutto, gli errori di personalizzazione sinora fatti”.
“C’è un luogo – conclude il vicesegretario Udc – che si chiama politica nel quale ora ricercare, armati di buon senso e responsabilità, finalmente le vie di uscita dal tunnel”.
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