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Il curioso caso di Nusco, dove si attendeva un plebiscito…

Nel Referendum Costituzionale l’Irpinia ha fatto parte del coro nazionale esprimendo a voce alta il suo No e dando quindi ragione a chi si era speso per sostenerlo. Ragione ottenuta, certo, ma qua e là non è mancata qualche sorpresa.

E’ il caso di Nusco per esempio, dove il suo primo cittadino Ciriaco De Mita aveva giocato da punta centrale nel fronte nazionale a sostegno del No. E lo ha fatto in tutte le lingue e le forme, affrontando anche il premier Matteo Renzi in un acceso dibattito nello studio di Mentana. Il No ha prevalso a Nusco, ma “solo” con il 54%. Una maggioranza che appare quasi risicata rispetto al plebiscito che ci si aspettava dal borgo demitiano. Ricordiamo sempre che il voto di domenica non è locale. Ma per Nusco non si può non sottolineare l’exploit delle comunali 2014, dove l’attuale opposizione fu travolta dall’80 per cento circa dei voti a favore del Presidente. Non si può non far rifermento agli “ultras del no”, definizione di una nota trasmissione di LA7. E ora?

Ora i cittadini di Nusco hanno voluto dare un segnale al proprio sindaco smentendo la prevedibilità di un plebiscito a favore del No sostenuto da De Mita. I nuscani sono stanchi e hanno scelto le urne per manifestarlo”. A parlare è Lucio Molinario, consigliere comunale d’opposizione con Nusco Futura, movimento che unisce civici ed esponenti del Pd, e rappresentante della campagna per il Sì. “I nuscani hanno deciso di votare per dare un segnale diverso, che non ha a che fare solo con la riforma costituzionale.

Molti cittadini, come me, sostengono con fermezza che questa amministrazione, eletta nel 2014, sia la peggiore avuta da anni. Possiamo tranquillamente affermare che sono oltre due anni che il nostro Comune è senza sindaco. Nusco è stufa – ha proseguito Molinario – di un primo cittadino che da un anno e mezzo circa ormai non va più in ufficio, al punto che al comune le finestre della sua stanza non vengono neppure più aperte. De Mita non riceve i cittadini se non a casa propria; non è assolutamente accettabile che sia sindaco solo per la campagna referendaria a  favore del No e per il Progetto Pilota. E’ necessario esserci anche e soprattutto per la vita del proprio comune”. 

Queste le motivazioni che, secondo il consigliere giustificherebbero lo stop del No al 54%. Sempre vittoria è, intendiamoci, ma con numeri inaspettatamente bassi. “Avevamo previsto per Nusco poco più del 30% di Si. Abbiamo superato il 45%, un risultato più che soddisfacente se paragonato ai feudi del Pd che ci circondano. Mi riferisco – spiega Molinario – in particolare a Montemarano e Frigento dove anche lì il No ha vinto per pochi punti percentuali. E’ evidente il segnale di discontinuità che si è voluto dare”. 

Secondo Molinario, infatti, il No nazionale e quello irpino hanno ben altro in comune: “L’Italia ha votato non solo per il disaccordo nei confronti della riforma ma anche e soprattutto per il disappunto nei confronti del Governo Renzi. Lo stesso discorso vale a Nusco, visto lo scarto risicato tra i No e i Si. Sono anni oramai che chi resta deve calare la testa. I nuscani sono stanchi e con questo voto lo hanno dimostrato. Io, in quanto esponente dell’opposizione non riesco a restare indifferente, nonostante molti cittadini mi invitino a sopportare fino alla fine di questa amministrazione nel 2019. E’ necessario dare comunque un’alternativa politica”.

Intanto il Premier Renzi ha annunciato le sue dimissioni e ancora non è ben chiaro quali saranno gli scenari nazionali, scenari verso i quali De Mita ha sempre mostrato un certo interesse: “Come sappiamo dalle ultime amministrative in Irpinia, la situazione locale e nazionale camminano su binari diversi. Solo qui da noi l’Udc ha un peso, tanto da stringere alleanze con il Pd. A livello nazionale l’Udc non esiste affatto, ha pochissimi esponenti. Presumo – ha dichiarato il consigliere comunale – che se si andrà al voto a primavera, l’Udc si schiererà con chi offre di più, soprattutto perché il Pd certamente gli chiuderà le porte. Ovviamente, sostengo il disaccordo del Partito Democratico: le due realtà partitiche sono completamente inconciliabili. Non ho mai sostenuto l’alleanza che si è instaurata qui in Irpinia ed essendo il Pd il partito di maggioranza in Italia, trovo assurdo che nell’amministrazione comunale di Nusco i suoi esponenti facciano parte della minoranza. L’Udc è un partito ad personam, suppongo come già detto – conclude Molinario – che in uno scenario nazionale si rivolgerà al miglior offerente che, quasi certamente, saranno forze di destra”.

Rita Mola

Mi laureo in Lettere Moderne e mi specializzo in Filologia Moderna con il massimo dei voti nel 2013. Dopo quattro anni di esperienza in diverse testate online ottengo finalmente l'iscrizione all'Ordine dei Giornalisti...

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