I paesi e lo Sponz/3. Giuseppe e i tre anni a Calitri

Chi siete? Da dove venite?

A queste domande non è semplice rispondere, solo con due battute, ma è interessante intavolare un discorso ampio ed articolato. Siamo gente di una comunità migrante, che negli ultimi decenni ha cambiato pelle molte volte, per adattarsi alla vita dei nostri luoghi interni.
Siamo viandanti anche noi, come il viandante del “paese dei coppoloni” che vaga alla ricerca dei “siensi”. Le nostre piccole comunità negli ultimi anni, soprattutto dopo il sisma dell’Ottanta, hanno cambiato il proprio modo di vivere. Ero amministratore municipale all’epoca (Assessore alla cultura del comune di Calitri), quando con Vinicio Capossela si ragionava di festival e di territorio irpino.
Nulla succede per caso nella vita, in quel periodo (2012) mi trovavo in Cilento ad assistere ad un concerto di Vinicio dove conobbi Giovanni Sparano, organizzatore del festival ViviamoCilento, con il quale si iniziò a ragionare dell’idea che Vinicio aveva in mente da un po’ di anni: “quella di valorizzare i territori dell’Irpinia d’Oriente attraverso la musica, i racconti, le letture. Si pensava ad un un momento che facesse ri-scoprire e ri-conoscere i nostri territori”.
Sviluppata l’idea, quella di far ritrovare la comunità intorno a tematiche “poco in uso”, ci siamo adoperati per realizzare la prima edizione dello Sponz nel 2013.
Vinicio Capossela, direttore artistico del festival, coinvolse alcuni suoi cari amici, come Franco Bassi, Mariangela Capossela, Giulia di Giovanni; Giovanni Sparano la sua associazione culturale ed io convinsi l’amministrazione comunale dell’epoca a puntare ed investire su questo evento, poi chiesi anche la collaborazione del Gal Cilsi. A livello locale coinvolsi svariati amici e conoscenti (Michele, Maria, Emanuela, Rosanna, Annamaria, Maria, Fabio, Martina ed altri), ma anche alcune associazioni per realizzare quest’impresa, perché all’inizio di impresa di trattava.
Siamo partiti quasi all’arma bianca, con incoscienza ed entusiasmo ci siamo buttati a capofitto in questa scommessa, in principio a molti concittadini sembrava una cosa impossibile. Accade sempre così, si è sempre in pochi all’inizio a credere nelle cose, ma poi man mano le cose crescono, piacciono e diventano patrimonio di tutti, della comunità.  Ma quanto lavoro, quanta fatica per vedere realizzare questo progetto in una realtà così complessa come la nostra!
Il tema dello Sponz 2013 (prima edizione) è stato lo sposalizio, rito fondante di una comunità. L’idea era quella di ri-trovarci attorno al “momento” delle nozze per rinsaldare i rapporti nella comunità. Oggi lo sposalizio viene vissuto in maniera differente, non vi è la stessa intensità di una volta, vi è meno “ruralità”, vi è poco di quel mondo fatto di riti, di miti e di tradizione anche locale.
Lo sposalizio molti anni fa era un evento per l’intera comunità, dove ci si ritrovava, si ballava, si mangiava, ci si “sponzava”, di qui la parola Sponz, ci si “ri-creava” per tre giorni consecutivi. Un tempo partecipavano alla festa anche i non invitati, gli “accappand”, anche questi momenti facevano parte del mito, dei racconti e delle storie vissute di lluna comunità.
Lo Sponz voleva ripetere quelle atmosfere, quelle tradizioni, quei canti a sonetto, quel mondo rurale e rivivere in chiava moderna quelle atmosfere. Realizzata la prima edizione con numeri e presenze di tutto rispetto, si è pensato subito alla seconda edizione. Non contenti, come al solito, abbiamo voluto esagerare sviluppando ben due progetti per rispondere a due bandi di finanziamento. Il primo progetto a valere sui fondi Psr (del Gal Cilsi) ed l’altro a valere sui fondo Fsr (bandi regionali sul turismo al fine di promuovere i territori della campania).
La seconda edizione (2014) è stata straordinaria, con numeri e presenze impressionanti per tutto il territorio, mai un evento culturale ha mosso tanta gente negli ultimi anni.
Lo Sponz a detta di molti critici è considerato un punto di rifermento dei festival culturali dell’intero mezzogiorno d’Italia, merito della sua formula vincente all’insegna della qualità e dell’originalità.
Le due tematiche della seconda edizione sono state “Mi sono sognato il treno” festival realizzato lungo la tratta ferroviaria dismessa Avellino/Rocchetta che ha coinvolto ben 9 comuni dell’Irpinia d’Oriente.
E lo Sponz film Fest “festival internazionale di cortometraggi per matrimoni”. Quest’ultimo progetto ha visto anche la collaborazione della cineteca di Bologna, hanno partecipato al concorso ben 127 autori di corti provenienti da18 Paesi del mondo (dall’Iran, dalla Russia). Una giuria di qualità ha premiato un corto spagnolo come vincitore della prima edizione, si sono raggianti in quei giorni livelli culturali altissimi e ricadute sul territorio importantissime.
Queste cose a mio avviso rispondono in modo esaustivo alla domanda “da dove venite?” Veniamo da un territorio ricco di potenzialità, le quali vanno “ri-scoperte” e “valorizzate”.
Per il futuro mi auguro che questo festival cresca sempre di più, che dia lustro al nostro territorio, ma ancora spero che questo festival possa rappresentare una buona pratica non solo nel mondo culturale, ma anche per la proficua collaborazione che si sviluppa e si genera tra enti, associazioni e comunità locale.
Sponz Fest, dal 24 al 30 agosto 2015, Alta Irpinia.
Per informazioni:  www.sponzfest.it
Giuseppe Di Guglielmo

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