Imbriani: ‘Parco, diga, oasi, a Conza serve regia unica’

35 anni, geometra. Nel quinquennio 2008-2013 è stato assessore con Vito Farese. Figlio dell’ex primo cittadino Felice, Pasquale Imbriani proverà a indossare la fascia tricolore a Conza della Campania. Un luogo che a dispetto del numero di abitanti, poco più di 1345, ha potenzialità da vendere.

Imbriani, la speranza è che il futuro sindaco di Conza sia un una figura importante per l’intera Alta Irpinia. Acqua, oasi, parco archeologico sono fattori di sviluppo culturale e turistico non solo a Conza. O no?

Concordo, lo sviluppo turistico è necessario e l’apertura del parco archeologico di 13 anni fa lo dimostra. 5000 visitatori in tre mesi fu un grande risultato. Peccato che poi sia finita com’è finita, con la chiusura.

Però non esiste interlocutore, aspirante sindaco o consigliere che si dica contrario al turismo in Irpinia. Quindi Le chiedo: ha un’idea specifica?

Il problema parco va risolto anche con gli enti competenti, questo è chiaro. Ma… sì io un’idea ce l’avrei. Far sì che i flussi turistici su Oasi Wwf, parco archeologico e diga vengano curati da un unico soggetto. Parliamoci chiaro, qui a Conza arrivano le scolaresche o i visitatori. Ma non restano mai un’intera giornata. Se mettiamo a regime le nostre tre grandi attrazioni, forse una giornata non basterebbe. E poi va sfruttato il treno storico Avellino-Rocchetta, bisogna lavorare sulla ciclovia dell’Acquedotto Pugliese…

Lei è sicuro di riuscire a tenere tutto insieme?

Sicuramente su ogni attrazione, parlo almeno del parco e dell’oasi, occorre risolvere i problemi a monte. Quelli economici o strutturali. Però o si uniscono forze e professionalità oppure non si potrà mai fare turismo. 

Servirebbero 80mila euro per mettere in sicurezza il parco archeologico. Se dovesse essere eletto sindaco si impegnerebbe per farlo riaprire anche con fondi del Comune? 

Non ho dubbi, farò di tutto per renderlo fruibile. E’ troppo importante in ottica di sviluppo. 

Capitolo acqua e acquedotto. Che succede adesso?

La convenzione con Aqp scade quest’anno e sarà nostro obiettivo cercare di ottenere il ristoro che spetta alla nostra comunità. 350mila euro annui per l’infrastruttura del potabilizzatore non è una piccola cifra, consente tante cose al Comune e alle famiglie. Trasporto scolastico, mensa per esempio.

Però restando sul fronte ambientale c’è un problema di dissesto idrogeologico evidente a Conza e a ridosso di Conza. Attraversare la circumlacuale è stato un problema per un’intera provincia quando chiuse l’Ofantina.

Certo ma qui come Comune possiamo farci veramente poco, salvo sollecitare gli enti competenti. Oppure attivarci per chiudere finanziamenti, che è quello che intendiamo fare senza esitazioni.

Ma intanto qual è il giudizio che dà sull’amministrazione uscente? All’interno della Sua lista c’è Vito Farese, però è chiaro che con l’ex Vito Cappiello i percorsi si siano divisi.

Guardi, il mio giudizio sugli ultimi 15 anni è netto. I primi sono stati caratterizzati da un bel dinamismo. Anche l’ultima amministrazione era partita bene. Ma intanto il parco archeologico è chiuso, il verde pubblico non è stato curato, l’oasi ha serie difficoltà e le strade rurali versano in condizioni pessime. Questo è il quadro, secondo noi. L’obiettivo della lista è tornare ad un’azione amministrativa efficiente e convinta.

La posizione sull’eolico?

Beh noi siamo a favore della green economy, attenti all’innovazione. Sosteniamo la tesi che occorra contemperare esigenze economiche e ambientali. Ma se la popolazione insorge teniamo conto della volontà del cittadino.

E come si fa a conoscerla in maniera oggettiva?

Beh sull’ambiente i social hanno parlato chiaro. Il punto però è un altro. A volte un’amministrazione può fare poco se sull’energia del vento si applica la pubblica utilità.

Seguiremo. Poi nel comune di Conza c’è una grande area Pip e un’area industriale. Cosa si può fare per renderle più efficienti, fermo restando la competenza Asi ovviamente…

I lotti dell’area industriale sono saturi. Bene o male lavorano. La situazione cambia nel Pip. Su 50 lotti una buona metà è assegnata ma senza attività o addirittura non assegnata. Abbiamo mantenuto bassi i prezzi del terreno. Cercheremo di snellire le procedure ma, ribadisco, lo scenario non è drammatico se pensiamo pure all’incubatore d’impresa che funziona bene. 

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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