Spettacoli e cultura

Lacedonia e i paesi in foto, i premiati del concorso

Vince il primo premio del concorso annuale di fotografia documentaria “1801 passaggi” il campano Michele Mari con una foto scattata a Salerno, seguito dall’irpino Annibale Sepe con un’immagine realizzata a Conza della Campania (Av) e dal romano Aldo Feroce che ha scattato a Canale Monterano (Rm). La giuria del premio ha assegnato inoltre una menzione speciale alla veneziana Angela Colonna per una foto di interno scattata nella città lagunare. Ad aggiudicarsi il Premio Frank Cancian un’altra veneta, Patrizia Sonato, con un’immagine scattata nella sua Zevio (Vr). Tutte le fotografie selezionate e le motivazioni dei premi assegnati sono visibili sul sito web del MAVI.

L’indirizzo è www.museomavi.it/concorso-2020

Forte il segno impresso dalla pandemia in corso allo sguardo documentaristico dei fotografi partecipanti. Nelle motivazioni dei premi assegnati dalla giuria si legge infatti, per la foto vincitrice di Mari, un apprezzamento per «la capacità di traslare su un piano simbolico la condizione dei ragazzi in età scolare nella attuale “era covid”»; la seconda classificata di Sepe «porta al centro dell’attenzione un oggetto fino a poco tempo fa inconsueto per il nostro vivere quotidiano. Una maschera che ci allontana “proteggendoci” dagli altri, in questo momento storico di incertezza e paura». La terza classificata, di Feroce, è secondo la giuria «un’immagine che (…) rinnova il timore di una libertà perduta per sempre». La giuria Cancian rileva, infine, che la foto di Sonato vincitrice del Premio Frank Cancian «cattura come la pandemia abbia cambiato la forma, ma non il contenuto, delle nostre vite pubbliche». Analoghe considerazioni valgono per le altre 16 foto selezionate.

Venti sono infatti le foto selezionate come finaliste dalla giuria composta da Simona Guerra (esperta in ordinamento di archivi fotografici e saggista), Lello Mazzacane (fotografo e antropologo, Univ. Di Napoli Federico II), Simone Terzi (ccordinatore della Fondazione “Un Paese” di Luzzara), Angelo Raffaele Turetta (fotografo pluripremiato e docente). Il figlio di Frank Cancian, Steve Cancian (californiano, architetto paesaggista e fotografo) ha rappresentato la famiglia dell’autore statunitense scomparso lo scorso novembre nell’assegnazione del premio a lui intitolato.

I premi sono stati proclamati e “consegnati” in una cerimonia tenuta in diretta streaming a causa delle nuove norme anti-Covid in vigore da lunedì 15 marzo. Il concorso, giunto alla quarta edizione, è ispirato agli scatti realizzati nel 1957 a Lacedonia dallo statunitense Frank Cancian, allora fotografo e futuro antropologo, che realizzò nei tardi anni 50 un vero e proprio “studio di comunità” con le fotografie: un patrimonio custodito ed esposto nel MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino dal 2017, dopo la donazione da parte di Cancian alla Pro Loco “Gino Chicone” dei 1801 negativi, dei relativi provini a contatto, delle note di campo redatte da Cancian nel sei mesi di permanenza in Italia e di altri materiali dell’epoca. L’evento si sarebbe dovuto tenere presso le sale della mostra “Frank Cancian. Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia, 1957″, in corso al Museo delle Civiltà di Roma, prima grande esposizione in sede nazionale di una significativa selezione del fondo fotografico del MAVI di Lacedonia (Av).

Il concorso “1801 Passaggi”, dedicato quest’anno al tema “Un paese italiano, 2020”, è organizzato dall’associazione LaPilart nell’ambito delle attività del MAVI, con la collaborazione della Pro Loco “Gino Chicone” e il sostegno del Comune di Lacedonia, e produce ogni anno un viaggio fotografico e documentaristico in tutta Italia. Esso consiste nella selezione, mediante le scelte operate da una giuria di alto livello culturale e tecnico, di un gruppo di 20 opere fotografiche finaliste realizzate nel territorio italiano traendo ispirazione da un gruppo di 20 foto tra quelle scattate da Cancian a Lacedonia nel 1957. Le 20 opere selezionate entrano ogni anno nell’archivio MAVI e saranno esposte in mostra. Il progetto “1801 passaggi” è quindi un progetto in divenire: una testimonianza dinamica dei cambiamenti della persona e della società, e dell’evoluzione dello sguardo fotografico su di esse.

Molto lusinghiero il giudizio generale formulato da Steve Cancian sulle immagini in concorso: «Mio padre – ha affermato il figlio dell’antropologo statunitense – sarebbe rimasto molto colpito dalla qualità, dall’intuizione e dalla maestria delle fotografie selezionate quest’anno» e ha concluso che esse «lo avrebbero lasciato molto tranquillo sapendo che il futuro della fotografia documentaria in Italia è in buone mani».

 

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