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Le scorribande criminali nell’Irpinia orientale, c’è un problema verso la Puglia

Franco Gabrielli e Franco Roberti hanno lasciato l’Irpinia da poche ore, dopo aver assistito al concerto della Fanfara della Polizia di Stato a Sant’Angelo dei Lombardi. Con loro decine di poliziotti. Ma c’erano anche carabinieri, fiamme gialle e vigili del fuoco. Intanto c’è molta gente in strada nell’estate altirpina, in tutti i paesi. Stranamente fa caldo anche qui. Così tra una concertino, un gelatino, una birretta e una passeggiatina si tira sempre fino a tardi.

Non è tardissimo a Bisaccia, sono passate da poco le 2.00. Nel quartiere Piano regolatore un boato. Un ordigno esplosivo e i ladri, i criminali, portano via il bancomat della Banca popolare di Bari. Lavoro veloce, poi il gruppo indisturbato fugge in auto. Ad est, ad ovest, non si sa dove…

Mettiamo insieme i due scenari, la cerimonia di Sant’Angelo e l’esplosione di Bisaccia, per parlare ancora una volta di un territorio molto particolare. Dove negli ultimi rapporti non si fa riferimento alla presenza di famiglie di clan criminali, ma dove la criminalità organizzata è entrata più volte dai territori limitrofi. Lo ha fatto con i rifiuti (come accertò l’operazione Black land), oppure con il racket dell’eolico brillantemente fermato da carabinieri e magistrati. E questa volta, ma era già successo in passato, le scorribande criminali ripropongono il problema della sicurezza.

Scorribande che non saranno opera di chissà quale organizzazione, di sicuro non di gruppi strutturati. Ma alla fine al derubato e al rapinato interessa relativamente poco la matrice. E non serve ricordare come tutta la provincia abbia il problema dei furti. Perché la sensazione è che qui, magari per una questione geografica, ci si sente senta po’ più scoperti e vulnerabili.

Questo territorio, l’Irpinia orientale, continua a essere un bersaglio: punto. Rappresentano una buona notizia le parole di Roberti e Gabrielli, dalle quali si può ricavare una sorta di promessa all’Alta Irpinia. “Non ce ne andremo“. Ma a questo punto suonano ancora più forti le parole di Gabrielli, quando ha parlato della vera rivoluzione in tema di sicurezza. Unire le banche dati, migliorare la collaborazione tra le forze dell’ordine e la polizia locale. Sono ricette utili in tema di terrorismo, ma sarebbero ricette utili anche in queste zone di frontiera o cerniera. E allora si ritorna sempre alla comunità, quella che può essere l’antidoto alla violenza. Ma in attesa degli sviluppi sull’azione di Bisaccia, registriamo ancora una volta l’episodio. “Abbiamo un problema“.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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