L’Irpinia in caso di terremoto: Montella

Montella non ha certo bisogno di guardare il telegiornale per sapere cosa può accadere durante una forte scossa di terremoto. Sono passati 36 anni dal sisma che ha devastato l’Irpinia e Montella, come tutti i paesi irpini, ne porta ancora le ferite. Nonostante buona parte del Comune sia stata ricostruita da allora ad oggi, la domanda che molti cittadini si fanno è: “cosa faccio in caso di terremoto?

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Il Comune di Montella ha disposto un piano di Protezione Civile, già dal 2004, in cui sono indicati i punti di raccolta, o detti punti di attesa. In totale sono 16, distribuiti in tutta l’area comunale. Due sono, invece, le aree di accoglienza, una presso il Campo Sportivo e l’altra presso Campo dei Preti. Infine, un’area ammassamento soccorritori situata nell’area PIP. “I consigli sono sempre gli stessi. Non uscire mai fuori dall’abitazione durante la scossa – spiega Glauco Pizza, Responsabile del gruppo Protezione Civile Misericordia di Montella – ed evitare assolutamente l’utilizzo di scale e di ascensori. La cosa migliore è mettersi sotto un’architrave. Usciti fuori al termine della scossa, va raggiunta zona aperta più vicina, l’importante è che sia libera da edifici”

Usciti fuori di casa dopo la scossa, ma dove si andrebbe? Il Piano di Protezione Civile comunale si trova sul sito del comune ma, come ben sappiamo, non tutti possono consultarlo e le sue 69 pagine, fatte di tecnicismi e premesse, ne limitano la comprensione. In questo senso, Montella si sta muovendo facendosi capofila di un progetto atto proprio alla gestione delle calamità: “Ben 4 anni fa è stato redatto il Piano di Protezione civile comunale, Montella è stato tra i primi comuni che adempì alla normativa nazionale così come richiesto dalla Protezione Civile Nazionale – spiega il sindaco Ferruccio Capone -. Montella, oltre al proprio piano è punto Com (centro operativo misto). Coordina cioè 8 comuni con una cabina di regia situata proprio nel nostro municipio. Con i sindaci – ha aggiunto – stiamo costituendo questo comitato di coordinamento; sarà nostro compito delegare un responsabile tecnico che si occuperà del piano di Protezione Civile intercomunale”.

Il progetto intercomunale prevede la valutazione dei rischi secondo il tipo di calamità ed emergenza; in ogni Comune  verranno definite le vie di fuga e di concentramento, saranno svolte simulazione e addestramenti a livello comunale e intercomunale. Inoltre, avremo a nostra disposizione attrezzature all’avanguardia, fra queste i due droni che ci consentiranno di fare rilievi dall’alto in caso fosse necessario. I comuni coinvolti – ha specificato Capone – usufruiranno di un’attrezzatura informatica che manterrà un collegamento diretto fra i paesi”.

Tra gli edifici che più preoccupano la popolazione ci sono, ovviamente, le scuole: “Gli edifici scolastici fanno parte degli immobili vulnerabili, definiti strategici, per i quali sono richieste attenzioni particolari. Insieme alle scuole, anche ospedali o caserme”. Il progetto, inoltre, prevede la distribuzione nei punti nevralgici di cartelloni di ogni Comune che indichino i punti di attesa, e l’istallazione di tabellone luminoso che segnalerà dove sono situati i centri di raccolta. Tempistiche permettendo, il progetto dovrebbe essere presentato la settimana prossima, in questo modo nel mese di dicembre potrebbe iniziare il lavoro di addestramento e formazione con simulazioni sia nelle scuole che con tutta la popolazione coinvolgendo anche associazioni, forze dell’ordine ed enti interessati.

Intanto, molti cittadini lamentano da tempo ormai di case situate in paese, soprattutto nella parte storica di Montella, abbandonate dai proprietari e, si teme, pericolanti. Qui il sindaco chiarisce: “Il piano prevede anche un lavoro di sensibilizzazione. Sarà il responsabile COM di ogni comune ad informare, zona per zona, i proprietari di case pericolanti su come intervenire per prevenire crolli. L’informazione è fondamentale per la riuscita del progetto”. Per garantirne una maggiore conoscenza si definirà un incontro pubblico che metta al corrente tutti i cittadini su cosa fare in caso di sisma o di altra calamità. I comuni del Com, inoltre, provvederanno alla distribuzione presso ogni cittadino di depliant esplicativi e cartine che indichino i punti di raccolta e di soccorso.

Rispetto a ciò che resta del doposisma, Montella attualmente ha in piedi i prefabbricati di Campo dei Preti e di via Schito. In queste costruzioni vivono ancora 45 famiglie circa che, dal terremoto del 1980, attendono locazione. Dopo la spiacevole vicenda di due anni fa che vide queste famiglie protestare contro il primo cittadino, finalmente una buona notizia: “A Gennaio le case verranno completate e consegnate alle famiglie aventi diritto che da oltre 30 anni attendono una nuova casa. Inoltre – ha aggiunto Capone -, abbiamo intenzione di costruire altre abitazioni in via Torre per consentire a tutti gli aventi diritto di avere la casa che gli spetta. Liberare e poi smantellare i prefabbricati è già in programma, è solo questione di tempo”. Alcune di queste costruzioni, col tempo, sono state occupate abusivamente, ma il sindaco non ha alcuna remora: “Verranno smantellate comunque, allontaneremo gli abusivi anche con l’aiuto delle forze dell’ordine se necessario. Quelle strutture – ha concluso il sindaco – devono essere smaltite perché, superati i trent’anni, perdono la loro agibilità”.

Montella può inoltre contare anche sul supporto dei volontari della Misericordia.In quanto Protezione Civile della Misericordia di Montella – ha dichiarato Pizza -, con personale sanitario qualificato operiamo a tutto tondo, grazie soprattutto alla nostra esperienza sul campo, mettendo a disposizione tutti gli strumenti a nostra disposizione: da ambulanze, idrovore, mezzi 4×4, alle tende e a quanto altro può essere funzionale per far fronte alle prime emergenze”.

“Il nostro lavoro è di integrazione e supporto alle funzioni determinate dal Piano Comunale di Protezione Civile che indica, appunto, il sindaco come coordinatore di tutte le attività di gestione dell’emergenza. In eventi come questi collaboriamo con la Colonna Nazione della Confederazione Misericordie d’Italia, attivata dal Dipartimento Nazionale, in grado di fornirci cucine mobili, posti medici avanzati in apposite tende e tutta la struttura logistica operativa. Mi auguro – ha concluso Pizza – che quanto prima il progetto venga messo in pratica. La cartellonistica che segnali i punti di raccolta è fondamentale nella gestione di queste situazioni come anche l’informazione ai cittadini. Nulla è più importante di questo per prevenire inutili disgrazie”.

Rita Mola

Mi laureo in Lettere Moderne e mi specializzo in Filologia Moderna con il massimo dei voti nel 2013. Dopo quattro anni di esperienza in diverse testate online ottengo finalmente l'iscrizione all'Ordine dei Giornalisti...

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