‘Porterò a Roma la vostra battaglia’

Claudio Fava nella terra del vento, tra Bisaccia e Lacedonia. Prima in tour tra gli impianti, poi nel centro anziani di Bisaccia. E’ il vicepresidente della commissione Antimafia e da lui sono arrivate parole di speranza ma allo stesso tempo preoccupanti. Per le ultime non ci riferiamo al classico e obiettivamente abusato “non esistono più isole felici, l’Irpinia non lo è più” (che pure ha ripetuto). No, il suo intervento è stato preciso e poco retorico. Senza fronzoli.

“E’ vero – ha esordito -. Non ci sono molti voti in questo bacino territoriale (quindi elettorale). Da quello che ho sentito questa zona è molto ricca di risorse. Ma è anche luogo di mobilitazione civile e ciò è positivo. Se ogni sindaco vuole, si può fare sicuramente qualcosa per combattere le infiltrazioni nell’eolico. Non sono d’accordo col sindaco di Bisaccia quando dice che qui non c’è la mafia. Le mafie si muovono. Metà dell’eolico siciliano era nelle mani del boss Matteo Messina Denaro. Io non so se qui l’eolico sia mafioso o meno. Quindici episodi non raccontano necessariamente dinamiche del genere. Ma se si usa il kalashnikov è mafia. Se saltano in aria le ruspe è criminalità organizzata. Se si gioca con gli esplosivi si è in certamente in presenza di qualcosa che può crescere. Per cui non deve esserci nessuna forma di sottovalutazione, soprattutto se piccole aziende con poco capitale si imbarcano in operazioni da milioni di euro. Soprattutto se tutto diventa profitto privato e la ricaduta per le comunità è pari allo zero”.

 

“Si è in presenza di uno sviluppo malato che non pone in discussione energie alternative, ci mancherebbe altro. Ma questo sviluppo parla di saccheggio se si prevedono altre 400 pale eoliche. L’attenzione sarà supplementare a Roma, ve lo assicuro. Ma questa vostra battaglia – dice Fava a comitati e cittadini – può diventare una nuova politica. E’ imbarazzante quello che ho visto, pale addossate una all’altra senza criterio. Qui non è il Texas dove almeno c’è un ritorno concreto per chi ci vive. Se sono pronte le autorizzazioni per altre 400 pale fatevi sentire. Lo farò anche io a partire da domani”.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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