‘Protezione civile, il volontariato è troppo solo’

Se il 23 novembre 2016, a 36 anni dal terremoto dell’Irpinia, gli studenti avellinesi si ritrovano a scendere in piazza per avere scuole sicure (lo fanno da giorni dandosi appuntamento davanti alla sede della Provincia), significa che la lezione del 1980 ancora non è stata del tutto recepita. Questa mattina ad Avellino c’erano loro in corteo, mentre qualche metro più in là, al Circolo della Stampa, si sono ritrovati rappresentanti delle istituzioni, esperti, ordini professionali per la presentazione della proposta di legge regionale di riordino della Protezione Civile. Il tema della sicurezza degli edifici, quindi della prevenzione, ha inevitabilmente finito per intrecciarsi con quello della gestione dell’emergenza.

Abbiamo voluto dare un senso a una giornata particolare attraverso atti concreti che la Regione Campania sta mettendo in campo in materia di Protezione civileha spiegato la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, che poco prima aveva incontrato il Prefetto Carlo Sessa e la dirigente locale della Protezione Civile Ines Giannini – Se oggi abbiamo in Italia un organo così eccellente, che dà risposte puntuali, è per il dramma che abbiamo vissuto in questa provincia 36 anni fa quando scavavamo con le mani per estrarre i corpi senza vita dei nostri cari”. Paradossalmente però proprio la Campania, nonostante il dramma vissuto e le tante emergenze degli ultimi trent’anni (basti pensare all’alluvione di Sarno e Quindici o a quella del Sannio) non ha una legge organica sulla Protezione Civile. “Ci sono tante direttive e delibere – ha continuato la D’Amelio -, manca un efficace coordinamento delle attività sul territorio, mentre il mondo del volontariato e dell’associazionismo troppo spesso è abbandonato ad iniziative individuali”. Un gap da colmare quanto prima, come ha sottolineato il presidente della commissione Ambiente e Protezione Civile Gennaro Oliviero“Dopo 36 anni la Regione Campania vuole chiudere questa vicenda con una legge che coordina l’attività e stabilisca chi fa e cosa fa. Il primo obiettivo della nostra proposta è proprio snellire un sistema oggi farraginoso a causa di una serie di interventi legislativi che ne hanno messo in crisi l’efficienza, a scapito della rapidità ed efficacia nell’azione. Il ruolo fondamentale del volontariato va sostenuto, è la vera spina dorsale della gestione dell’emergenza”, ha spiegato Oliviero, primo firmatario del testo.

Ma parlando di atti concreti già realizzati o da realizzare, la mattinata è stata anche l’occasione per portare all’attenzione del direttore generale della Protezione civile regionale Italo Giulivo e dello stesso Oliviero la realtà del centro CIMA. “In questa provincia – ha sottolineato D’Amelio – abbiamo due strutture: una a Grottaminarda e l’altra chiusa a Sant’Angelo dei Lombardi, un centro di monitoraggio ambientale, tra l’altro locato nella sede della Regione Campania, per la cui riapertura chiedo il vostro impegno“. Quanto al caso scuole ad Avellino, l’ex sindaco di Lioni ha ricordato: “Mi preoccupai durante il mio mandato di mettere in sicurezza gli edifici pubblici. In generale comunità come Sant’Angelo, Lioni e Teora hanno fatto un lavoro serio in questi anni, purtroppo ad Avellino e hinterland non è avvenuto altrettanto”. 

GLI IMPEGNI DELLA REGIONE –  Dal Governo nazionale sono destinati alla Regione Campania 125 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati. “A bando ne abbiamo già messi 25 più altri 19 – ha spiegato Giulivo – Lo scopo è incentivare gli studi di microzonazione sismica, cioè lo studio dei fattori locali che amplificano i terremoti e consentono una migliore progettazione dello sviluppo urbanistico. Altre misure sono destinate invece alla messa in sicurezza degli edifici strategici per gestire le emergenze come Prefettura, Comuni, edifici Governativi o anche reti di telefonia. Una ulteriore misura sarà utilizzata per la messa in sicurezza delle scuole e per l’edilizia privata, ma è chiaro – ha puntualizzato – che servono a monte verifiche sismiche serie. E infine, finanzieremo i comuni per la redazione dei piani di protezione civile”. Iniziative cui si aggiunge quanto dichiarato in giornata su Facebook dal governatore Vincenzo De Luca: “Abbiamo il dovere di essere sempre pronti, responsabilmente. Piani antisismici innanzitutto. Siamo al lavoro per rendere il fascicolo del fabbricato obbligatorio per gli edifici pubblici e nuova edilizia”. 

LE NOVITA’ DELLA PROPOSTA DI LEGGE – Contiene una precisa identificazione dei soggetti che fanno parte del sistema regionale di Protezione Civile: il Sistema Sanitario Regionale, le Province, i Comuni singoli o associati, le Comunità Montane, le Unioni di Comuni e le associazioni di volontariato. Accanto a questi opereranno i Vigili del Fuoco e gruppi di ricerca scientifica con finalità di Protezione Civile. Verranno create le Sale Operative Provinciali Integrate (SOPI), presso ogni struttura provinciale del Genio Civile regionale, che fungeranno da centri nodali per gli eventi calamitosi e il cui supporto verrà richiesto dai sindaci. Ad oggi il sistema a livello provinciale contempla i COC (centri operativi comunali) attivati dai sindaci, i COM (centri operativi misti) che comprendono più comuni e che in Irpinia sono venti e il Centro di coordinamento soccorsi (CCS) che viene attivato dal Prefetto e si avvale del lavoro della sala operativa provinciale di Protezione civile. La prevenzione infine sarà svolta soprattutto per mezzo dell’elaborazione e l’aggiornamento continui, con la formazione e l’addestramento dei volontari e degli operatori istituzionali, attraverso campagne informative rivolte ai cittadini.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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