IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Il sul referendum andrebbe scisso dal piano locale. Ma appare evidente la sconfitta dei portatori di voti, di parlamentari o consiglieri regionali fino ai sindaci. E non mancano le sorprese in un contesto generalizzato a favore del No. Un esempio? Nusco e Lioni su tutti. Ecco il quadro nei comuni politicamente più significativi.

NUSCO. Nel comune amministrato da Ciriaco De Mita ci si aspettava un plebiscito per l’ex premier, grande sostenitore del No. Eppure si va poco oltre il 54%. Il borgo era stato indicato come un fortino inespugnabile, dai media nazionali. E diciamo che anche noi ci aspettavano un risultato diverso. Evidentemente qualcosa non sta funzionando tra il sindaco e alcuni suoi elettori, ma è solo un’ipotesi.

LIONI. 59, 39% a favore del No. Amministrazione Pd, ultime elezioni amministrative vinte da pochi mesi con una percentuale bulgara. Una presidente del Consiglio regionale in casa. Il paese potrebbe diventare un caso se non fosse che il Sì sia stato un disastro in tutta la Campania. Il voto per il referendum non è il voto amministrativo, continuiamo a ripeterlo. Ma un risultato più equilibrato era pronosticabile a Lioni.

AVELLINO. L’unica città della provincia si attesta sulla media nazionale. 60 a 40 per il No. E allora, paradossalmente, i dem cittadini hanno quantomeno limitato i danni.

FRIGENTO E MONTEMARANO. Sono i due comuni del Renzismo in Irpinia. Nel primo c’è il deputato Luigi Famiglietti, 10 anni sindaco e sostenitore dell’attuale maggioranza. Qui vince il No con il 57,18%. Perde il Sì anche a Montemarano dove un sindaco renziano per eccellenza, Beniamino Palmieri, incassa il 46,68%. Non una disfatta ma poco ci manca.

MONTEFALCIONE. Va malissimo per i filo-riforma pure nel paese del deputato di Scelta Civica Angelo D’Agostino: 35,47% per il Sì contro il 64,53% per il No. Il sindaco Belli è di un altro Centro, ma quello di Montefalcione è uno dei risultati peggiori per i favorevoli al testo.

SANT’ANGELO DEI LOMBARDI. Sconfitto nettamente il Pd del sindaco Rosanna Repole. Oltre il 62% per il No. Se volessimo fare un paragone con le ultime amministrativo, si riconferma con gli stessi numeri il fronte anti-dem composto innanzitutto da 5stelle, filo-Udc e centrodestra.

QUINDICI. Incassa un sonoro 73,47% il fronte anti-riforma nel paese della presidente del PD provinciale Roberta Santaniello. Che quindi non va oltre il 27%.

Nella Villamaina del sindaco famigliettiano Stefania Di Cicilia, ma pure di Roberto Buglione De Filippis rappresentante della sinistra, la spunta quest’ultimo e il NO incassa oltre il 67%. A casa del sostenitore del NO Giuseppe Gargani (Morra de Sanctis) gli anti-riforma prendono il 53,25%. Il NO va oltre il 60% anche a Montoro, terza città della provincia. Stesso discorso a Calitri dove esulta il primo cittadino Michele Di Maio. Disfatta per il Pd anche a casa della parlamentare Valentina Paris, cioè Atripalda (60 a 39%). Ad Ariano Irpino dove il sindaco Domenico Gambacorta era schierato con il NO finisce 62 a 37 per il padrone di casa. Tra i comuni amministrati da sindaci PD, si distingue la Teora di Stefano Farina: il NO qui si ferma al 52%.

Infine, in casa dem non si può ignorare il protagonismo del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro in questa campagna elettorale irpina. Il parlamentare sannita però non sorride in provincia di Sannio e neppure nella sua Benevento dove finisce 71 a 29% per il No.

Qui il dettaglio: Risultati Provincia di Avellino comune per comune