È ufficiale la ricandidatura di Pompeo D’Angola a sindaco del piccolo Comune di Sant’Andrea di Conza. Il primo cittadino uscente questa mattina ha firmato la discesa in campo. Nei giorni scorsi sui social era già parsa definitiva la decisione di correre nuovamente per il Municipio, con foto della squadra al completo pronta alla campagna elettorale. Non è ancora chiaro che tipo di competizione sarà. Contro D’Angola potrebbe esserci una lista di giovani trainata da Luigi Gaudiosi, o quella in elaborazione all’interno del circolo locale Pd. Ma nessuno si sbilancia e nelle ultime ore prende sempre più quota l’ipotesi che lo stesso sindaco uscente possa schierare una lista civetta per garantirsi l’elezione in caso di mancanza di avversari.
Il CONTESTO. Uno dei paesi più piccoli dell’Alta Irpinia, Sant’Andrea, ma anche uno di quelli con la più alta concentrazione di storia e cultura: l’archeologia industriale alla ex fornace Gabriele Giorgio; l’area dell’Episcopio, palcoscenico naturale della ultra quarantennale rassegna teatrale; i ruderi dell’ex convento Santa Maria della Consolazione, datato 1600. E poco distante il vecchio mulino monumentale, restituito alla comunità nel 2016, che oggi convoglia acqua nel lavatoio pubblico. Un patrimonio notevole e ben tenuto di cui si parlerà nei prossimi tempi. Cosa fare di queste strutture? Come renderle attrattive o come creare occupazione, sono alcuni degli interrogativi che hanno caratterizzato l’ultimo decennio nel paesino.
Altro tema sentito è stato l’eolico. Le associazioni locali e l’amministrazione D’Angola sono stati tra i più attivi contro la costruzione di parchi eolici in Alta Irpinia. Una guerra combattuta nelle aule di Tar e Consiglio di Stato. Di recente i giudici di Salerno hanno messo nero su bianco la rinuncia di una società dell’eolico a realizzare una sottostazione al confine con Conza della Campania. Una vittoria a metà, se si considera che attorno al borgo, a Pescogano, Castelnuovo e da qualche settimana a Conza gli impianti già esistono o stanno prendendo forma. Argomento di discussione da tempo è anche contrada Piano dell’Incoronata. Qui, non molto distante da un mega parco fotovoltaico privato, insiste il campo sperimentale della Regione Campania. Si tratta di un vivaio creato negli anni Cinquanta e acquisito da Palazzo Santa Lucia. Una occasione finora mancata di utilizzo a fini agricoli, per la valorizzazione delle produzioni locali e la creazione di nuova occupazione in paese. Hanno subito uno stop infine i progetti dell’imprenditore Davide Maraffino, di origini santandreane. Diverse le migliaia di euro spese in questi anni per migliorare Sant’Andrea dal punto di vista estetico, e i risultati sono evidenti a chi visita il centro storico. Ma l’attività logistica per la Emmetech, nei due capannoni acquistati, non è partita e neppure il centro studi.
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