Scissionisti d’Irpinia e la sinistra che resta nel PD

I più restano nel Pd di Matteo Renzi. O comunque nel partito, sia che si tratti di appoggiare il segretario uscente o meno. Qualcuno va via: sono quasi tutti i volti della sinistra irpina, vengono quasi tutti dall’ex area Cuperlo dissoltasi a piccole dosi in questi anni: da Alberta De Simone a Gerardo Adiglietti. Passando per Francesco Todisco e qualche giovane, come nel caso del serinese Marcello Rocco. Per certi versi è un quadro venuto fuori già dal referendum del 4 dicembre. La De Simone è stata un’accanita sostenitrice del “no” con Adiglietti, come Rocco del resto.

Mentre a livello nazionale si registra la scelta di Michele Emiliano di staccarsi dal fronte degli scissionisti, di restare e candidarsi alla segreteria come avversario di Renzi, in Irpinia la situazione si fa sempre più chiara. Non abbandoneranno la nave (e non seguiranno D’Alema, Bersani e Rossi fuori dal Pd) tutti e quattro i componenti del direttorio che regge da un anno la segreteria provinciale, seppur con qualche distinguo nella dedizione alla causa dell’ex Premier.

Per Luigi Famiglietti ed Enzo De Luca, renziani della prima e della seconda ora, l’opzione era più che scontata; per Valentina Paris, vicina al presidente del partito Matteo Orfini, che ha una formazione politica di sinistra, la permanenza tra i democratici era immaginabile per il ruolo che la componente dei Giovani Turchi si è ritagliato nel partito in questi anni di segreteria Renzi. Da una storia di sinistra viene ovviamente anche la quarta componente del direttorio Rosetta D’Amelio, che ha già spiegato le sue ragioni per non seguire D’Alema e gli altri.

Nel PD resterà anche la quasi totalità dei dirigenti che compongono il fronte vicino a Umberto Del Basso De Caro: dagli avellinesi Livio Petitto ed Enza Ambrosone all’altirpina Rosanna Repole, fino a Lello De Stefano, esponente di quella che fu l’area Letta. Proprio oggi il predecessore di Renzi a Palazzo Chigi è stato molto critico nei confronti del segretario dimissionario. Così come resteranno sotto la bandiera di via del Nazareno anche Gianluca FestaCarlo Iannace e la deluchiana Roberta Santaniello.

Intanto, in attesa dell’ufficialità della scissione che potrebbe esserci già venerdì con la creazione dei gruppi parlamentari autonomi che fanno riferimento a D’Alema, Bersani e Rossi, c’è interesse anche per come si comporteranno i diversi sindaci e amministratori irpini. Più di uno ha una storia di sinistra. Ad esempio, Rodolfo Salzarulo, schierato alle ultime Regionali con Todisco. Lo seguirà? Il grosso comunque propende per la permanenza nel Pd. Da una storia di falce e martello viene per esempio Anna Dello Buono. Ma la consigliera comunale di Montella sceglie di non seguire gli scissionisti. “Io sono stata e resto una romantica veltroniana“, dice.

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