Politica

Sudisti Italiani: ‘Schitarrate e sfilate, così le Sardine pensano di risolvere questione Sud’

Ci presenteremo ufficialmente, sabato 18 gennaio prossimo, alla convention indetta da Rotondi e Cesa”, dichiarano i vertici del Movimento dei Sudisti Italiani, che hanno deciso di farsi conoscere il giorno della grande reunion dei movimenti che si ispirano alla filosofia della Democrazia Cristiana, organizzata da Gianfranco Rotondi e Lorenzo Cesa.

Non vi è occasione migliore di questa – affermano –  per presentarci e non si tratta di commemorare o rievocare la Democrazia Cristiana, con l’intento di  resuscitare un partito, semmai di creare le basi per la formulazione di un nuova realtà politica che si collochi al centro, la quale si ispiri alla filosofia politica della Democrazia Cristiana, ossia alla sua anima popolare e cristiana. Noi Sudisti crediamo che il Sud, attraverso la creazione del nuovo centro popolare possa crescere insieme al Nord: si potranno, in tal modo, porre le basi per un miglioramento effettivo della realtà socio-economica del nostro Paese. Più lavoro nel Sud Italia, più trasporti, no al  razzismo, no alle discriminazioni e meno privatizzazioni selvagge come quella della sanità pubblica che si sta dirigendo sempre più verso il modello privato americano“.

In una successiva nota l’attacco alle Sardine. Grazie Mattia Santori, ma la questione meridionale non si risolve con qualche sfilata colorata o con una “schitarrata” tra giovani. Assume certamente un valore simbolico far sventolare bandiere colorate nelle piazze, tuttavia non sortisce alcun effetto. Sono necessari progetti politici per contrastare  l’avanzare del sovranismo e per l’affermazione economica e sociale del Sud Italia.  Appare evidente che manifestare senza proporre serie alternative politiche diventa un semplice momento mediatico che scaturisce l’effetto di favorire Salvini, le destre e la politica a favore del Nord Italia che trae vantaggio dall’assenza di proposte finalizzate al governo della realtà socio-economica e politica.  L’essere stati attratti così facilmente dai media non depone certo a favore delle cosiddette “sardine”, in quanto denota la smania di protagonismo anche personale e, pertanto, di autoafffermazione di coloro che si dicono rappresentanti del movimento. Si evidenzia, inoltre, il sospetto, espresso, peraltro, da molti esponenti della vita politica e culturale, che il movimento delle sardine sia veicolato da poteri politici già affermati. Nostro intento è dirigerci oltre l’attuale sistema politico che vuole il Sud sottomesso: lo faremo traducendo in azioni concrete i nostri intenti e le nostre aspirazioni.

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