Vincere bene o perdere male, le elezioni in Alta Irpinia

Candidature presentate, quadro chiaro. Stando ad ogni sondaggio centrosinistra, centrodestra e cinque stelle saranno le principali forze in gioco in Irpinia. A queste si aggiungono due formazioni di sinistra, Potere al Popolo, Liberi e Uguali. Per la destra Casapound. Sviluppare analisi su questa o quella scelta di questo o quel partito è operazione abbastanza ardita, essenzialmente perché buona parte degli elettori si recherà alle urne basandosi su ciò che avviene nel Paese Italia e non nei paesi irpini. In sintesi ci sentiamo di avanzare solo impressioni. Il Partito Democratico non esce rafforzato dopo la presentazione delle liste: potrebbe mettere una pezza con i nomi della coalizione, D’Agostino e De Mita, come pure vedersi allargare la ferita. Il Movimento Cinque Stelle schiera volti interessanti, si muove sull’onda nazionale che lo vede primo partito e in qualche caso può avere gioco facile anche per le strategie degli avversari, prendi un centrodestra che porta al collegio senatoriale irpino-sannita un ex sottosegretario del governo Berlusconi, Giuseppe Galati, proveniente da fuori regione. Evidentemente il centrodestra deve fidarsi molto dei sondaggi. Poi punta su Pietro Foglia nel collegio uninominale Camera Avellino-Bassa Irpinia, buona mossa per gli azzurri visto il peso politico dell’ex presidente del Consiglio regionale. La coalizione prova a raccogliere consenso anche con Marco Pugliese per la Lega. E con Fratelli d’Italia che tuttavia ha qualche lacerazione di troppo dopo la candidatura al proporzionale di Massimiliano Carullo, non esattamente uomo di destra. Gli altri partiti, sempre stando ai sondaggi, non dovrebbero inserirsi nelle sfide principali dei collegi; ma in qualche caso potrebbero influire ai fini del risultato.

 

Veniamo alle sfide nei singoli territori. In nessuno c’è un superfavorito, men che meno in quello della Camera Avellino-Bassa Irpinia, senza dubbio il match più interessante. Se la gioca Michele Gubitosa per il Movimento Cinque Stelle. Giovane, imprenditore, attivo nel mondo del calcio e in quello dei media. Un candidato perfetto per il nuovo corso pentastellato: non più simpatici sconosciuti, ora si voteranno personalità dal mondo delle professioni. Contro di lui Angelo Antonio D’Agostino. Imprenditore, attivo nel mondo dei media, con un percorso di centrosinistra coerente anche se esterno al Pd. Pietro Foglia, per il centrodestra, prova a tornare nella politica che conta dopo gli anni di Caldoro in Regione e dopo un’elezione sfumata nonostante il boom di preferenze. Oggi sono su posizioni politiche diverse, ma di base si tratta di tre moderati. Al centrosinistra può rosicchiare qualcosina Giancarlo Giordano con Liberi e Uguali. In generale la partita è abbastanza sensata. Gubitosa, D’Agostino, Foglia: così lontani così vicini. Elezione sul filo di lana, molto probabilmente.

 

Un po’ meno “sensata” è la lotta per conquistare il collegio uninominale arianese-altirpino alla Camera. Tra gli altri c’è Giuseppe De Mita per il centrosinistra, Carmela Grasso di Forza Italia e Generoso Maraia per il Movimento Cinque Stelle. Qui il centrodestra sembra quasi aver fatto un favore a De Mita. La Grasso, che ammettiamo di conoscere poco, saprà certamente il fatto suo, si farà valere dal Fortore a Contursi Terme. Ma onestamente i nomi ipotizzati avevano ben altro spessore se discutiamo di storia politica. Da Mara Carfagna a Nunzia De Girolamo. Forza Italia avrebbe potuto puntare anche su imprenditori conosciuti e dalla connotazione geografica meno marcata, vedi Gerardo Santoli. Oppure, perché no?, cedere il passo agli alleati di Fratelli d’Italia. O magari scommettere sullo stesso Cosimo Sibilia. Già, perché nel centrosinistra non gioca un politico stanco e sazio né un illuso novizio. C’è un Giuseppe De Mita che ha amministrazioni vicine, un team familiare che non sbaglia una mossa da una vita. Un Umberto Del Basso De Caro, paradosso, che da capolista al proporzionale cercherà i voti del Pd per tornare a Roma: gli stessi voti che favorirebbero De Mita nella corsa all’uninominale,

 

Prima di parlare brevemente di Generoso Maraia, candidato del M5S, vale la pena fare un passaggio su Potere al Popolo. Chi dice che una fetta di centrosinistra antidemitiano non possa riversare il consenso su una giovane avvocatessa 34enne, Elisena Iannuzzelli di Sant’Andrea di Conza, contribuendo a spezzettare il contesto e rendere tutto più incerto? Certo, Michele Di Maio candidato di Liberi e Uguali sarebbe stato calamita naturale e inevitabile per quelli di sinistra fino alla muerte. E in aggiunta per quella sinistra delusa e scontenta dalle candidature, oppure distante anni luce dal Di Maio più noto, Luigi. Ma il sindaco di Calitri candidato non è, e dal punto di vista dello spettacolo nell’arena ci dispiace molto. LeU punta invece su un giornalista affermato, Antonio Caggiano. Lavora alla Rai, ma a queste latitudini è francamente candidatura debole. Rispetto al collega pentastellato nel capoluogo, è poco noto pure il candidato del Movimento Cinque Stelle, l’arianese Generoso Maraia. Vicino alle battaglie sull’ambiente esattamente come la base di Potere al Popolo.

 

Fermo restando che buona parte delle preferenze verrà espressa tenendo conto del contesto nazionale, ci sentiamo di dire che Giuseppe De Mita potrebbe vincere bene questa partita. (per il centrodestra il problema è anche l’assenza assoluta da molti territori negli ultimi tre anni, Alta Irpinia innanzitutto). Ma potrebbe anche perderla molto male. Troppo ingarbugliato il percorso che ha portato alla sua candidatura, troppo freschi gli scontri per poter scommettere sui voti di ogni elettore Pd, a partire dalla campagna referendaria per non andare troppo indietro. Da qui una possibile frammentazione, ma magari ci sbagliamo, che rende il risultato una grandissima incognita. Parlavamo del voto di delusi e scontenti, con possibile bella figura per Potere al Popolo. Ma è chiaro che se il Movimento Cinque Stelle dovesse incrociare quel voto sarebbero dolori per De Mita, per il Centrodestra e magari pure per il Pd stesso. Ma questo dipenderà anche dalla presenza nei comuni dei pentastellati in campagna elettorale. Carlo Sibilia, candidato per il proporzionale, si è concentrato sul capoluogo lasciando per strada alcuni temi che lui stesso aveva contribuito ad accendere ad Est di Avellino, vedi le questioni ambientali. Poche storie, se i Cinque Stelle vogliono provare il colpaccio dovranno andarsi a prendere il voto nelle piazze e nelle piazzette. Anche col freddo di Sant’Angelo e nel vento di Bisaccia. 

Il Senato. Luigi Famiglietti del Partito Democratico contro Ugo Grassi del Movimento Cinque Stelle e il calabrese Giuseppe Galati per Forza Italia. Vogliamo dirla tutta? La partita per il primo è molto difficile ma non impossibile. Contro di lui due non irpini. E con lui, almeno in teoria, tutto il Partito Democratico. Nessuno in casa dem dovrebbe avere problemi di coscienza o coerenza nel votarlo. In attesa di conoscere Galati e Grassi, quest’ultimo sarà mercoledì ad Avellino, ci limitiamo a porre una domanda. Basterebbero i voti di tutto il centrosinistra per Famiglietti? In caso contrario dove andrebbe a pescare il consenso mancante?

In generale, scontato ma doveroso ricordarlo, i voti li faranno anche i candidati dei listini proporzionali. Da Cosimo Sibilia al già citato Umberto Del Basso De Caro. C’è addirittura Claudio Lotito, in una marea di nomi esterni o residenti in Irpinia come Roberto Buglione De Filippis. Ma c’è poco da fare, ci piace parlare di sfide: forse l’unica cosa buona di questa strana e perversa legge elettorale. 

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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