Welcome to Morra De Sanctis Valley: tanto lavoro, si discute sui turni

Conza, Calabritto e Senerchia, Calitri. Tre aree industriali tra Alta Irpinia e Alto Sele che hanno disatteso le aspettative, nei numeri e nei fatti. A chi pensa che in queste terre fare industria non sia possibile, Morra de Sanctis ha dato risposte sorprendenti. Polo di eccellenza, celebrato più volte negli ultimi anni. E’ finito al centro dell’attenzione nazionale e internazionale soprattutto dopo la visita di Renzi lo scorso novembre alla Ema, perno del miracolo che vede protagonisti diversi attori.

“Si discute tanto di sviluppo basato sulla valorizzazione del territorio e delle sue risorse – ragiona Gerardo Di Pietro, capogruppo di maggioranza a Morra de Sanctis – Non possiamo però nasconderci dietro a un dito. Quella dell’industria a Morra è una realtà da quasi mille occupati, il che significa che se oggi contiamo ancora 1300 abitanti – anziché 800 – lo dobbiamo sicuramente a questo. E allora è un dovere puntare su quel tipo di sviluppo, ma sostenendo e consolidando di pari passo queste fabbriche”.

Gerardo Di Pietro con Fabrizio Barca

I numeri infatti dicono che a Morra, alla nascita dell’area industriale con fondi della 219/81, erano previsti 638 addetti. Invece sono 925 (dato Asi 2014), oltre il 40% in più. Quattordici lotti e “soltanto” 230mila metri quadrati, se rapportati allo sconfinato deserto calitrano.

La presenza più datata è proprio quella della EMA, gruppo Rolls-Royce, anche se l’inizio delle attività risale a quindici anni fa. Da allora lo stabilimento è cresciuto in spazi. Qualche tempo fa c’era stato anche un interessamento per i capannoni della ex CDI di Calitri, ma poi non se ne fece niente. Attualmente i dipendenti impegnati nella realizzazione di microfusi (in gergo palette) per l’aeronautica, sono circa 500 compresi gli interinali. Ruotano attorno alla Ema e alla rete delle imprese del progetto PoEma, inaugurato lo scorso dicembre grazie a un investimento di 35 milioni di euro con il contributo di Invitalia e del ministero dello Sviluppo Economico. La scorsa settimana il progetto è stato protagonista all’Internation Paris Air Show di Le Bourget. Tuttavia nel cielo terso della Ema, che vanta anche un asilo nido aziendale fiore all’occhiello della regione, con la partenza di PoEma (la firma delle intese nella foto in basso) si è palesata un po’ di insofferenza da parte dei dipendenti. Nodo del contendere la modifica dei turni di lavoro che secondo il direttore dello stabilimento Otello Natale andrebbero distribuiti su sei giorni anziché sui cinque attuali, riducendo però le ore giornaliere. Al momento i lavoratori spalleggiati dai sindacati hanno stoppato la proposta. Ma questa resta in piedi. Il polo aeronautico-militare potrebbe essere completato dalla Geoslab srl, insediata a Morra nel 2007. L’azienda, che a fasi alterne dà lavoro a una ventina di addetti, si occupa di cartografia e sviluppo software.

 

“Morra dimostra che fare industria è possibile – continua Di Pietro – un’industria però basata sulla ricerca e l’innovazione. Modelli di un trentennio fa obiettivamente è impensabile possano trovare ancora spazio”.

Infatti altra eccellenza dell’area è la Altergon, qui dal 2005 e attualmente distribuita su quattro lotti. Leader mondiale nella produzione di cerotti antidolorifici, l’azienda dell’irpino Cincotti oggi dà lavoro a circa 200 unità e ha sottoscritto un accordo con Invitalia aprendo la strada a nuove assunzioni. Ricerca farmaceutica e non solo, a Morra. Nel 2005 si insediò anche Tecnofibre Srl che sotto la guida di Paolo Scudieri (gruppo Adler) oggi dà lavoro a una trentina di addetti impegnati nello sviluppo con Silvertech di una tecnica innovativa di trattamento di fibre e tessuti nano antimicrobici, molto interessante per il mondo ospedaliero. Il progetto partito nel 2011 ha ottenuto anche finanziamenti europei.

Accanto a ciò, sul lato opposto della strada che dall’Ofantina porta al centro abitato di Morra de Sanctis, si trovano la CMS Spa (120 dipendenti, una ventina dei quali interinali, impiegati nella produzione di componenti per l’automotive) e la Scaf Srl con i suoi circa 20 dipendenti, che nel 2009 ha rilevato le Industrie Minerva Spa e si occupa della fabbricazione di rimorchi e semirimorchi.

La situazione più complessa attualmente è quella della IMS Srl fondata nel ’99 come trasferimento di un ramo di azienda della Bitron. L’azienda, che produce componenti per elettrodomestici, non manca di commesse però da anni ha un contenzioso aperto proprio con Bitron sulla proprietà dei capannoni. Nel 2014 contava un centinaio di addetti e due anni fa è stata sul punto di abbandonare Morra. Al momento resta in piedi seppur facendo ricorso alla cassa integrazione.

Facevano un tempo parte dell’area industriale anche la Tecnoprogetti, la cui sede principale è ad Atella e che ha lasciato l’Irpinia già da alcuni anni (il lotto intanto è stato occupato dalla Ema) e la Awelco che ha chiuso la produzione a Morra lasciando solo depositi. Produzioni chiuse anche per la CMD Spa, storica azienda del settore automotive arrivata a Morra nel 2007 con i suoi sei addetti.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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