Alta Irpinia, sfida ravvicinata 5stelle-Centrosinistra
Per un paio di ore si è finalmente respirata aria da campagna elettorale in Alta Irpinia. Una zona decisamente ai margini in questa partita, vuoi per precise strategie vuoi per il numero bassissimo di candidati. In particolare quest’aria si è respirata a Lioni giovedì sera. Pochi metri dividevano la sala comunale, dove si erano ritrovati i Cinque Stelle, dalla sezione del Pd in cui erano presenti tra gli altri Ciriaco e Giuseppe De Mita, Valentina Paris e Luigi Famiglietti.Per una manciata di minuti i due gruppi non si sono incrociati sotto il campanile della Chiesa madre. Il Pd aveva disdetto la sala del cinema, ieri mattina le condizioni meteo non erano incoraggianti. Quindi tutti nella stanza del circolo. Poi si è arrivati a 14 gradi e il pentastellato Sibilia, insieme a Ugo Grassi e Generoso Maraia, ha ironizzato sulla mancata grande convention del Pd. Ci siamo comunque, parleranno le urne tra poco. Dispiace che la campagna elettorale si sia accesa solo negli ultimi giorni in Alta Irpinia. E c’è un po’ di disappunto per come sono stati affrontati temi cruciali, dalla sanità al lavoro. Approssimazione generalizzata, e bene ha fatto l’avvocato Raffaele Capasso a riprendere un tema dei tribunali soppressi che dovrà essere sottoposto ai nuovi parlamentari (o almeno speriamo). Tempo di bilanci, di tirare le somme. Potere al Popolo decisamente più attiva sul fronte delle iniziative in zona rispetto a Liberi e Uguali.Ma la curiosità è essenzialmente legata al risultato di Giuseppe De Mita. Una data storica quella del 4 marzo, comunque vadano le cose. Dalla visuale altirpina, e precisiamo solo da quella, abbiamo qualche perplessità su come il centrodestra abbia parlato sulle vicende ospedale, tribunali e servizi. Come se i berlusconiani fossero parte di un piccolo nucleo di candidi novizi, come se la responsabilità dei tagli fosse solo del Pd. Così non è, le colpe vanno quantomeno divise e sarebbe disonesto non affermarlo. Ovviamente i Cinque Stelle vanno tenuti fuori dalle sforbiciate degli ultimi anni. A loro, e non è la prima volta che lo diciamo, si può rimproverare al limite un lavarsi le mani rispetto alla vicenda progetto pilota, oggetto che resta incognita. Lo scontro che si è consumato lì – nelle sale di Calitri prima e in quelle di Nusco poi – è invece tutto frutto del centrosinistra e questo non va a favore di Pd e Civica Popolare. Diciamo che gli altri hanno guardato quella battaglia dalle tribune. Ora gli elettori sono divisi tra speranza, in chi ha già governato, e cambiamento. Con un occhio alle alternative rispetto ai tre favoriti. Alle new entry Potere al Popolo e Liberi e Uguali. Alle posizioni di Forza Nuova o Casapound o altri. Buon voto, se vi pare. comments