Ex bambini del 1970 in lacrime: è MORTA l’azienda più iconica della nostra infanzia | Tutti l’abbiamo amata alla follia
Azienda chiusa (Canva) IrpiniaPost.it
L’azienda simbolo delle merende degli anni ’70 e ’80 è in crisi profonda. Operai a casa e futuro incerto per uno dei marchi più amati.
C’erano marchi che basta nominarli per tornare bambini, i ricordi affiorano e il sorriso illumina il viso.
La mente torna a quando bastava aprire un sacchetto, sentire quel profumo familiare, per ritrovarsi di nuovo in cucina, con la merenda sul tavolo e i cartoni in sottofondo.
Oggi, uno di quei simboli dell’infanzia italiana è sparito. Una notizia che lascia l’amaro in bocca, più di qualsiasi merenda mai assaggiata.
L’azienda chiude lasciando un po’ di tristezza in chi ricorda il brand con affetto e nostalgia. Di cosa si tratta?
Ricordi croccanti e un’Italia che non c’è più
C’erano giorni in cui bastava il suono di una campanella o l’apertura di un sacchetto per sentirsi felici. Chi è cresciuto negli anni Settanta e Ottanta lo sa bene: le piccole cose avevano un gusto tutto loro, e spesso quel gusto era di patatine, di risate, di pomeriggi davanti alla TV con gli amici.
Nel tempo, i marchi che ci accompagnavano da bambini sono diventati simboli di un’Italia ingenua e allegra, fatta di pubblicità colorate, confezioni brillanti e slogan che restavano in testa. Eppure, come accade troppo spesso, anche i giganti di quell’epoca dorata sembrano destinati a spegnersi, lasciando dietro di sé un misto di nostalgia e disillusione. Cambia il mondo, cambiano i consumi, e anche i sapori di un tempo si dissolvono nel vento della globalizzazione. Ma cosa accade quando a scomparire non è solo un prodotto, ma un pezzo della nostra memoria collettiva?

Azienda in crisi: cassa integrazione e futuro appeso a un filo
A farne le spese questa volta è Crik Crok, marchio storico dell’alimentare italiano, conosciuto in tutto il mondo per le sue patatine dal gusto inconfondibile. L’azienda, con quasi ottant’anni di storia, ha avviato le procedure per il concordato preventivo, segno di una crisi ormai conclamata che ha costretto circa cento lavoratori alla cassa integrazione fino al 2026. Dietro le parole tecniche e le comunicazioni ufficiali si nasconde una realtà amara: lo stabilimento è fermo, i sindacati chiedono risposte e la Regione Lazio ha convocato un tavolo di crisi urgente per cercare soluzioni. In tanti sperano nell’arrivo di un investitore che possa risollevare le sorti di un marchio che ha accompagnato generazioni di italiani.
Da decenni Crik Crok è sinonimo di snack salati, di confezioni rosse inconfondibili e di sapori che evocano l’infanzia. Ma anche questa icona è stata travolta da una concorrenza spietata, dall’aumento dei costi e da un mercato che cambia più rapidamente dei gusti dei consumatori. Oggi resta un silenzio sospeso tra i macchinari fermi e la speranza che il futuro non cancelli del tutto quel suono familiare: il “crik” di una patatina che spezza, e il “crok” di un’Italia che sorrideva un po’ di più.
