Inps annuncia il nuovo REDDITO ANAGRAFICO: 600€ al mese se hai almeno quest’età | Grossa novità dello Stato

Compleanno: reddito anagrafico

Compleanno (Canva) IrpiniaPost.it

Un nuovo contributo mensile da 600 euro per chi raggiunge una certa età. L’INPS lo ha confermato: ecco il reddito anagrafico.

Negli ultimi giorni sui social non si parla d’altro: un misterioso “reddito anagrafico” che prometterebbe 600 euro al mese a chi raggiunge una certa età.

Post, commenti e video virali raccontano di un nuovo aiuto economico per gli over, gestito direttamente dall’INPS.

C’è chi giura di aver già fatto domanda e chi sospetta l’ennesima bufala di internet.

Ma qualcosa di vero in questa storia c’è, e riguarda migliaia di italiani. La domanda è: si tratta davvero di un nuovo reddito? Ecco di cosa si tratta.

Il nuovo “reddito anagrafico”: la misura che fa discutere

C’è un nuovo termine che sta rimbalzando ovunque sui social: reddito anagrafico. Una misura che, secondo molti, garantirà un aiuto economico fisso a chi supera una determinata età. In tanti parlano già di “pensione anticipata per anzianità anagrafica”, altri di “bonus over 60” o di “contributo universale per la terza età”. Ma la realtà è più complessa e interessante di quanto sembri a prima vista.

Le conversazioni online sono esplose dopo che INPS ha pubblicato un documento ufficiale riguardante un nuovo sostegno economico legato all’età anagrafica. La cifra che circola è sempre la stessa: 600 euro al mese, un aiuto mensile che sembra destinato a cambiare la vita di migliaia di italiani. Ma chi può davvero beneficiarne? E soprattutto: è davvero un nuovo “reddito” come lo definiscono i social o c’è dietro qualcosa di diverso?

INPS
INPS (Depositphotos) IrpiniaPost.it

Ecco cosa si nasconde dietro il cosiddetto “reddito anagrafico”

Dietro la formula suggestiva di reddito anagrafico non c’è un nuovo sussidio, ma una misura già esistente: si tratta in realtà della pensione di vecchiaia, erogata a chi ha compiuto almeno 68 anni e soddisfa i requisiti contributivi stabiliti dall’INPS. L’espressione è nata proprio sul web, dove in molti, fra ironia e disinformazione, hanno ribattezzato così il trattamento pensionistico minimo previsto per chi raggiunge questa soglia d’età. Il valore medio di circa 600 euro al mese deriva dalle pensioni minime o dai trattamenti integrativi garantiti a chi ha redditi molto bassi. In alcuni casi, l’importo può crescere grazie all’integrazione al minimo o all’assegno sociale, che l’INPS riconosce ai cittadini con condizioni economiche precarie.

Questa misura, pur non essendo un “reddito universale per anziani” come suggeriscono i post virali, rappresenta comunque un sostegno concreto per chi vive con pochi mezzi dopo una vita di lavoro o di difficoltà contributive. L’INPS ha chiarito che non si tratta di un nuovo bonus o di un sussidio straordinario, ma di una forma di tutela previdenziale già prevista dal sistema italiano, accessibile solo a chi raggiunge l’età stabilita e rispetta i requisiti di reddito.