Per il Partito democratico è stata la notte più lunga. Quella del referendum fu nefasta, ma finì presto. L’ultima col nodo candidature è stata definita dal segretario Matteo Renzi “esperienza devastante“. Alle 3.30 gli ultimi aggiornamenti dai media nazionali davano un partito spaccato, con le minoranze che chiedevano altro tempo. Se ieri pomeriggio un avvertimento era arrivato dagli alleati, Beatrice Lorenzin su tutti, Renzi ha dovuto fronteggiare malcontenti interni ben più pesanti. Che sembrano avere un’origine palese: gli eletti saranno probabilmente dimezzati e tutti, a cominciare dall’ex premier fino a Orlando ed Emiliano, cercano di garantire un posto o almeno una probabilità per i propri fedelissimi. Non c’è spazio per tutti e anche dei renziani Doc avrebbero protestato con il segretario dem. Ben tre rinvii e Renzi a colloquio notturno con i segretari regionali.
In questo contesto le caselle per l’Irpinia potrebbero essere riempite nelle prossime ore… o forse no. Anche perché da queste parti sono due gli aspiranti parlamentari che provengono dalle forze alleate: Giuseppe De Mita e Angelo D’Agostino. La sensazione, ma tutto è nel campo delle ipotesi, è che far tornare i conti in Campania e in provincia di Avellino sarà particolarmente complesso. Rosetta D’Amelio viene data a seconda dei momenti alla Camera o al Senato, comunque in un collegio uninominale. Sembra invece favorito Luigi Famiglietti per il ruolo di capolista nel proporzionale Camera. Intanto la casella di Avellino è delicata, visto che in campo ci sarebbero giù due candidati forti: l’imprenditore Michele Gubitosa per i Cinque Stelle e l’ex presidente del Consiglio regionale Pietro Foglia.
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