OCM Nusco, la vertenza a Roma: forfait di Cellino

C’era la Regione Campania, c’erano i sindaci del territorio, c’era soprattutto l’azienda. La vertenza della OCM, azienda dell’area industriale di Nusco, è arrivata sul tavolo del ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del responsabile gestione delle crisi Giampiero Castano. Un incontro chiesto con forza dai sindacati e in particolare dalla Ugl presente con i segretari Antonio Spera, Costantinos Vassiliadis e Antonio Oliviero.

Da settimane la proprietà, il Gruppo Cellino di Grugliasco (TO), sfugge al confronto dopo la decisione di chiudere lo stabilimento e delocalizzare la produzione lasciando a casa 97 lavoratori. Importante quindi l’incontro di oggi con le Rsu aziendali Felice Moscillo e Antonio Perillo, cui hanno partecipato anche i sindaci di Montemarano e Montella, Beniamino Palmieri e Ferruccio Capone, e l’assessore al Lavoro della Regione Campania Sonia Palmeri.

Proprio la Palmeri, a margine, si è fermata a parlare con gli operai. Partite all’alba dall’Alta Irpinia a bordo di un pullman messo a disposizione dal vescovo Pasquale Cascio (che domenica ha celebrato una messa davanti ai cancelli dello stabilimento), le tute blu della Ocm hanno percorso chilometri nella speranza di ottenere notizie incoraggianti come il ritiro della procedura di mobilità. Da inizio maggio vivono in tenda nell’area industriale, facendo turni, per presidiare la loro fabbrica. 

“Insieme al Governo, ai sindaci e ai sindacati – scrive su Facebook l’assessore della Giunta De Luca –  abbiamo chiesto all’azienda di riprendere l’attività produttiva, utilizzando ancora le attrezzature presenti nello stabilimento e le maestranze altamente qualificate. Si lavora per interessare nuovi investitori alle potenzialità dello stabilimento e dell’area industriale. La Regione seguirà passo dopo passo l’evolversi della delicata vertenza, mettendo a disposizione tutte le misure utili anche a possibili riconversioni del personale su nuovi cicli produttivi”.

Richieste raccolte però non da Fabrizio Cellino. L’imprenditore piemontese, che pure era dato per presente al tavolo nei giorni scorsi, non si è presentato. Presenti per l’azienda invece il direttore di stabilimento Vito D’Addario, l’avvocato La Rocca e il ragioniere Russo.
Nei prossimi giorni il tavolo dovrebbe essere riaggiornato. Si punta sempre più con evidenza ad allungare i tempi della dismissione del sito produttivo per cercare di agganciare l’interesse a investire in quel di Nusco di nuovi imprenditori.

IrpiniaPost

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