Progetto Pilota: tutti i numeri della strategia

Duecento milioni di euro dalla Regione Campania e circa otto dal Governo nazionale. Sono queste le risorse destinate al Progetto Pilota. Le prime per effetto di un’intesa siglata a inizio marzo tra il governatore Vincenzo De Luca e la Città dell’Alta Irpinia, le seconde previste all’interno delle Leggi di stabilità nel triennio 2014-2016.

Ma come verranno spesi tutti questi soldi pubblici? E’ la domanda che più volte in questi due anni, anche quando le cifre non erano state ancora palesate, tutti ci siamo posti. Se lo chiede la gente comune innanzitutto, quella che alla fine vorrà vedere le chiacchiere (non ce ne vogliano gli autori!) tramutarsi in azioni concrete con relative ricadute positive sulla qualità della vita o, volendo essere più crudi, sulla qualità della sopravvivenza in Alta Irpinia.

E’ d’obbligo precisare che le schede approvate oggi dai venticinque sindaci del Progetto Pilota nostrano potrebbero subire ancora qualche modifica (leggi qui), ma l’impianto generale della Strategia è delineato e con esso anche la ripartizione dei fondi sulle diverse voci oggetto di intervento. Schede alla mano quindi proviamo a fare due conti.

 


CAPITOLO SANITA’
– E’ l’ambito di servizi sul quale continuano a insistere le maggiori perplessità (leggi qui). Al momento sono 3,7 i milioni a esso destinati. Due i poli di intervento con l’obiettivo generale di migliorare l’offerta di assistenza sanitaria per le popolazioni dei 25 Comuni altirpini.

Da una parte il presidio ospedaliero di Sant’Angelo dei Lombardi, dall’altra l’ex ospedale di Bisaccia. Sul “Criscuoli” vertono due progetti fondamentali: il potenziamento della cardiologia semintensiva con “l’indispensabile e necessaria attivazione di sei posti letto” e la teleradiologia, cioè la realizzazione di una rete informatica ospedaliera tra Sant’ Angelo dei Lombardi e l’azienda ospedaliera “Moscati”. Per il primo intervento tra acquisto attrezzature e lavori alle strutture sono previsti circa 250mila euro, attinti da fondi dell’Asl Avellino cui si aggiungono risorse dedicate al Progetto Pilota. Per la teleradiologia invece sono necessari grossomodo 130mila euro finanziati dalla Legge di Stabilità. Da essa provengono anche le risorse destinate a Bisaccia. Nella locale sede della Struttura polifunzionale per la Salute sono previsti un’unità complessa di cure primarie, un ospedale di comunità e l’attivazione di nove posti letto SUAP per l’accoglienza permanente di pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza. Servizi e attrezzature per la cui realizzazione e gestione sono richiesti complessivamente 3,3 milioni di euro.

CAPITOLO SCUOLA – Anche qui restano dubbi, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione degli indirizzi di studio sul territorio altirpino e tra i diversi istituti. Dubbi per la verità restano anche in relazione alla decisione di conservare le scuole dell’obbligo in tutti i Comuni, a fronte di un numero sempre più basso di nascite. Le risorse regionali, i famosi 200 milioni di euro di De Luca, vanno a coprire però una serie di interventi rivolti all’istruzione in senso lato. Si tratta di fondi POR FSE. Su “Scuola Viva in Alta Irpinia”, cioè su progetti extracurriculari per la scuola del primo e del secondo ciclo andranno 800mila euro; per il programma “Torno subito in Alta Irpinia”, consistente in tirocini in Italia e all’estero per giovani, sono richiesti 240mila euro, mentre per il supporto dell’alternanza scuola-lavoro 300mila euro. Infine, altri 120mila andranno sulla formazione e l’aggiornamento dei docenti. Totale: un milione e 460mila euro.

CAPITOLO TRASPORTI E CONNETTIVITA’ – Trentasette i chilometri di strade sui quali si punta intervenire in via prioritaria, il grosso dei quali in Irpinia d’Oriente tra Monteverde, Lacedonia, Bisaccia e l’Ofantina. I milioni di euro necessari sono 15,5 derivanti dal Fondo Sviluppo e Coesione. Altri 150mila euro dalla Legge di Stabilità andranno a coprire interventi per il miglioramento delle condizioni di “accessibilità attiva e passiva” all’Alta Irpinia: parliamo tra le altre cose di servizi di trasporto pubblico, anche destinati a disabili o anziani. A ciò vanno aggiunte le previsioni di percorsi pedonali e ciclabili da mettere a punto e la riqualificazione e riapertura della Avellino-Rocchetta Sant’Antonio: un obiettivo in più, finanziato dalla Regione Campania con circa 20 milioni di euro. Allo stesso tempo è sulla rete Wifi a banda larga ad accesso unico che sindaci e Palazzo Santa Lucia intendono investire per creare smart communities e rendere più appealing il territorio per le imprese. 2,9 milioni di Fondi FESR richiesti e una platea di potenziali utilizzatori che si stima sarà nel 2020 pari a 20mila persone. Totale capitolo: 26.550.000 euro (cui vanno aggiunti gli oltre 60 milioni di euro della Lioni-Grottaminarda, già inseriti nel pacchetto dalla Regione Campania).

Fin qui i tre asset sui quali la Strategia nazionale Aree interne imponeva ai sindaci di intervenire per riorganizzare i servizi. Le schede però toccano anche la dimensione dello sviluppo, che passa attraverso i capitoli attività produttive e turismo.

TURISMO – Ci si muove su due direttrici. Da una parte il Distretto turistico, che contempla azioni di supporto alla nascita e al consolidamento delle imprese o di reti di imprese che ruotano attorno agli attrattori culturali e naturali del territorio altirpino. Dieci milioni di euro sono assegnati a questa voce, che contempla incentivi a tasso zero e contributi a fondo perduto sulle spese ammesse con una preferenza per giovani e donne. Dall’altra parte 7 milioni di euro finiranno sulla Rete Museale e dei Beni culturali e naturali dell’Alta Irpinia, cioè sulla creazione di un’offerta turistica integrata, diffusa e nella quale i diversi paesi con le loro attrazioni, i loro musei e le loro ricchezze paesaggistiche dialogano. Fondi regionali su entrambe le azioni. Totale: 17 milioni di euro per il turismo.

ATTIVITA’ PRODUTTIVE – I primi 237mila euro andranno sul finanziamento di botteghe di mestiere e di innovazione. Praticamente si vanno a recuperare le professionalità degli artigiani a scopo culturale e produttivo, ma anche con finalità formative per le giovani generazioni. Altri 400mila euro saranno utilizzati per la costituzione di partenariati pubblico-privato alla base dell’azienda forestale, che ha come presupposto la gestione unitaria della superficie forestale altirpina; e pure alla base della creazione di filiere zootecniche competitive. Le risorse derivano dal PSR e al momento le schede non quantificano quante saranno quelle da mettere in campo in una seconda fase, quella nella quale presumibilmente si passerà al fare rete tra allevatori e trasformatori di qualità, riconoscibili con un marchio e sostenibili.

C’è una scheda ulteriore, infine, riservata all’attività di assistenza tecnica per l’assemblea dei sindaci, ma in questo caso non è indicata la cifra “appostata”.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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