È entrata nel vivo la campagna elettorale di Teora, orfana di Stefano Farina. Un solo candidato in campo, dopo il passo indietro a 12 ore dalla presentazione delle liste del sindaco uscente, e una sfida che per Pasquale Chirico e i suoi sarà soltanto contro il quorum.
Ieri sera il primo comizio in piazza e in diretta Fb, con l’aspirante fascia tricolore a lanciare l’appello al voto. “È necessario un segnale nel dimostrarci uniti e maturi come comunità. Andate a votare per scongiurare il commissariamento. Solo chi ha interessi personali ed economici può volere il blocco amministrativo”, ha detto.
Poi ha aggiunto: “Per fare politica serve buona volontà, non esperienza. E non c’è sviluppo di zona se non c’è sviluppo di area. Le promesse inquinano le menti. La nostra unica è che ci muoveremo con onestà ed equità. Anzi, vi chiediamo di vigilare sul nostro operato. La politica non è qualcosa di sporco. La rendono sporca gli uomini col loro operato”.
Nei giorni scorsi la lista era stata in Svizzera, tappa fissa delle campagne elettorali teoresi, per incontrare la cospicua comunità di concittadini oltralpe. Tra i candidati con Chirico c’è pure Luca Ferrara, da nove anni emigrato a Lugano. Il suo pensiero è stato affidato a un videomessaggio: “Conosco bene le problematiche di chi vive all’estero e per la prima volta ci sarà un consigliere che le sperimenta in prima persona”.
Sul palco tutti gli altri componenti della lista che in pochi minuti si presentano. “Avrei preferito il confronto”, ha confessato Francesco Di Domenico: 30enne con esperienza nel Forum dei giovani. Della compagine fa parte pure Fabrizio Vitiello, ex presidente Proloco: “Con me l’età media dei soci è stata tra le più basse della zona”, ha sottolineato.
Parlano tutti tranne Vito Donatiello, vicesindaco uscente dell’amministrazione Farina. La sua è la candidatura più discussa, ma le ragioni verranno spiegate solo nel comizio finale. Così qualche accenno polemico è arrivato solo da Saverio Zarra.
“In questo paese e in quelli limitrofi non era mai successo che un’amministrazione uscente non è riuscisse a garantire continuità nella presenza alla sfida elettorale. È una svolta epocale, possiamo cambiare davvero“, ha dichiarato. E ancora: “Se dobbiamo essere la città giardino non possiamo essere la città delle pale eoliche. Troppe volte la vocazione del paese è cambiata a seconda di come cambiavano i bandi”. Infine, l’auspicio: “Lavorerò per attivare una comunicazione diretta e trasparente con il Comune, non con i singoli consiglieri”.