Nei giorni scorsi uno dei due candidati a sindaco di Guardia Lombardi, Francescantonio Siconolfi, ha ricevuto la visita del consigliere regionale Livio Petitto. Terzo esponente negli eletti irpini a Napoli a sostenere la sua lista, dopo l’apertura di campagna elettorale con Maurizio Petracca ed Enzo Alaia. L’uscente, Antonio Gentile, ha invece ospitato l’assessore regionale al Turismo, Felice Casucci, e l’attuale direttore dell’Aci, Gerardo Capozza.
Cinque “pezzi grossi” per un piccolo comune. Una fotografia che cozza con una tornata elettorale sottotono in molti paesi dell’Alta Irpinia. La campagna elettorale di Bagnoli Irpino si è accesa abbastanza tardi, ma in ogni caso le visite della politica non sono mancate. Come quella del senatore Lega, Ugo Grassi, per Maria Vivolo (quest’ultima ha poi incontrato anche il ministro del turismo, Massimo Garavaglia) e quella del consigliere regionale Vincenzo Ciampi (M5S) per Dario Di Mauro.
Bagnoli Irpino è Comune strategico per più motivi. E’ indiscutibilmente uno dei pochi luoghi trainanti per il turismo in zona e in Irpinia, ha un patrimonio boschivo in grado di generare economia del legno (di qui si è discusso nel progetto Afai, costola del progetto pilota). E Bagnoli non ha preso parte alla fase calda del progetto pilota perché in quella fase era commissariato. Scontata, quindi, la curiosità di sapere chi sarà il futuro sindaco e come vorrà partecipare al tavolo, con quali ruoli e quali approcci.
Nel contesto sovracomunale Guardia Lombardi potrebbe diventare cruciale negli equilibri tra i sindaci. Ma il condizionale è d’obbligo perché si si attende l’esito del voto in altri comuni. Lioni, Teora, Lacedonia e Torella dei Lombardi avranno quattro sindaci già certi (tre riconferme e una new entry solo a Teora): l’ostacolo resta il quorum. Ma a Villamaina, Senerchia, Calabritto, Monteverde si parla di partita elettorale interessante. Tuttavia Guardia, vuoi per tradizione politica e vuoi per i rapporti dei candidati con la politica, ha avuto uno spazio non irrilevante nell’ultimo mese.
Progetto pilota ed equilibri tra sindaci, si diceva. Il rinvio del voto per la presidenza e per il nuovo comitato direttivo composto da sei sindaci è stato sacrosanto. Prima si doveva approvare la convenzione, poi si è entrati in dieci campagne elettorali. Adesso la strada che porta alla nuova governance dovrebbe essere in discesa. Vedremo. Intanto ci sono le giornate di domenica e lunedì.