Torna la tradizione della Juta a Montevergine, la ricorrenza che apre e chiude il ciclo delle feste mariane campane caratterizzate dalle musiche e dai colori della tarantella meridionale. Vasto il programma che l’11 e il 12 settembre animerà le strade e le piazze del centro storico di Ospedaletto d’Alpinolo, uno dei paesi del Partenio legati indissolubilmente a Mamma Schiavona, la Madonna che da Montevergine, come narra la tradizione, protegge e perdona tutti.
Ed è proprio alla Madonna Nera che è dedicata la due giorni di eventi musicali, culturali e religiosi, con la degustazione di tanti piatti della tradizione gastronomica irpina, in particolare del paese del cupete, il torrone, una delle eccellenze del Partenio, che tutti i pellegrini si fermano ad assaggiare e acquistare scendendo dal Santuario di Montevergine. Tappa obbligatoria quella nel comune di Ospedaletto, che prende il suo nome proprio dall’ospitalità che ha sempre riservato ai tantissimi partecipanti alla Juta e ai pellegrinaggi a Montevergine. La 21esima edizione della Juta a Montevergine, la salita al Santuario per visitare la Madonna, porterà come sempre nel borgo di Ospedaletto d’Alpinolo tanti artisti della musica popolare, ma anche teatro, spettacoli itineranti e botteghe artigianali, che faranno da cornice alla coloratissima festa mariana che vedrà sfilare per le strade del paese i cavalli e le tradizionali carrozze addobbate nel pomeriggio di mercoledì 11 settembre, con le esibizioni delle paranze da tutta la Campania e i gruppi musicali che si esibiranno nelle serate di mercoledì e giovedì.
La direzione artistica di una delle feste più antiche del Sud Italia è affidata ad un giovanissimo irpino, attualmente il più giovane direttore artistico d’Italia, l’appassionato ed esperto di musica popolare Rodolfo Guerriero. Segno dell’attaccamento dei giovani alle proprie origini e alle tradizioni, e del loro grande impegno per farle vivere nel tempo.