A Mercogliano, al palazzo abbaziale di Loreto, andrà in scena la musica etnica dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Uno degli appuntamenti del Napoli Teatro Festival Italia 2019, alla sua dodicesima edizione con oltre 200 eventi in programma. Dall’8 giugno al 14 luglio a Napoli e in diverse location campane si esibiranno gli artisti selezionati da Ruggero Cappuccio, per la terza volta direttore della rassegna sostenuta dalla regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival di Alessandro Barbano.
Il 12 luglio l’appuntamento a Mercogliano con l’Orchestra di Piazza Vittorio separa altri due della sezione musica del festival al Teatro Naturale di Pietrelcina, quello dell’11 luglio con il maestro Giuseppe Vessicchio che presenta l’Oratorio in 11 sezioni “Communio pro anima”, e “Travestimenti spirituali: da Bella Ciao a Padre Pio”, di Raffaello Converso con le orchestrazioni di Roberto De Simone, in scena il 13 luglio.
L’Orchestra multietnica, nata nel 2002 da un progetto di Mario Tronco e Agostino Ferrente, sostenuto da artisti, intellettuali e operatori culturali per valorizzare l’omonima piazza del rione Esquilino di Roma, caratterizzato dalla presenza di diverse etnie, si esibirà nello scenario del Loreto a Mercogliano con “L’isola di legno”, terzo di cinque album. Pubblicato in occasione dei primi dieci anni di attività dell’orchestra, è il racconto di un decennio trascorso a suonare e condividere storie tra l’Italia e l’estero, per promuovere l’integrazione di repertori musicali diversi e dare vita ad un suono che appartenga al mondo.
Dalle periferie di Roma, in giro per il mondo, questa estate a Mercogliano. Per gli oltre 100 musicisti che compongono l’Orchestra di Piazza Vittorio, provenienti da aree geografiche e ambiti musicali diversi, un’opportunità di riscatto sociale raccontata anche nell’omonimo film, un docu-musical che racconta la nascita del progetto con la regia di Ferrente, proiettato e premiato in diversi festival internazionali.
Mischiare culture produce bellezza. Questo il motto dei tanti artisti che fanno parte del progetto musicale che da quasi venti anni rappresenta una realtà unica, avvicinando culture e producendo un mix di musica e parole dai vari continenti. Storie e suoni diversi, uniti in un grande progetto che non realizza solo musica, ma anche formazione nelle scuole sempre a carattere musicale, portando avanti un confronto tra immigrati e italiani che abitano le periferie, per conoscere l’altro e valorizzare la nuova società multietnica italiana, attraverso lo scambio culturale.